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Nel 2011 il nostro Presidente della Giunta Regionale (il titolo di “Governatore” mi sa troppo di Impero Romano) ha affiancato – dandosi il nome di “Peppe DJ” – Alessandro Greco e Charlie Gnocchi, il fratello etereo di Gene, nella conduzione del programma “No problem. W l’Italia” su Rtl 102,5 (la radio “Very Normal People”).
Questa è la notizia, nessuna emozione, se non fosse che i soldi per pagare “l’affitto” dell’emittente, di cui sono proprietari due calabresi, sono stati spesi dalla Regione e, quindi, da tutti noi. Neanche questa è una notizia che dovrebbe fare emozionare, alla fin fine sono soldi spesi nel rilancio dell’immagine della nostra terra, la Calabria giovane per i giovani. Ovviamente – credo – nelle previsioni questo sistema avrebbe dovuto costituire un grande “volano di sviluppo” (termine caro ai nostri “promettenti” politici) per il turismo, l’economia locale e la sanità. Poi, non è dato sapere cosa sia accaduto. Anzi no, nel 2012 c’è stata l’aspra polemica con “Goletta Verde”.
Un anno e, anziché gioire della nostra “primavera di bellezza” (credo che i creativi della nostra Regione siano abituati a considerare questo come il significato più autentico da attribuire alla parola “giovinezza”) ci siamo trovati dinnanzi ai più vecchi e stantii problemi della nostra regione. Ma “Peppe DJ” è rimasto, e a colpi di radio e musica, sta continuando la sua opera di ringiovanimento della Calabria. Penso sia molto bello avere un rappresentante politico così autorevole e così pervicacemente presente laddove c’è clamore, inserito di diritto nella colonna glamour sulle pagine della storia. Ma sulle facciate della storia ci sono anche altre colonne ed altri spazi dedicati ad altre faccende. Chissà cosa rimarrà scritto lì.
Quello che però desta curiosità, e qui finalmente si passa ad una notizia emozionante, è ammirare l’uso che viene fatto da persone che sono investite di cariche politiche riguardo tutti i mezzi di comunicazione attualmente concessi dalla tecnologia. È sempre un fiorire di autoesaltazioni, “Peppe Dj” era conduttore di: “No problem. W l’Italia”; come se non parlare dei problemi automaticamente li facesse estinguere. Visionando poi le bacheche facebook si noterà un tripudio di punti esclamativi ed incitamenti a proseguire sui binari della storia. Ma i binari chi li pianta? E soprattutto, su quale terreno passano? Sopra quali fondamenta camminano?
Beh, vedere i nostri “promettenti” politici districarsi con l’I-Pad, il mini pc e tutte quelle diavolerie che gli permettono di pensare che è dall’etere che si amministra, e poi vederli intricarsi fra le maglie della lingua italiana, della costituzione e dei codici di procedura civile, penale e della strada, non è poi così bello come guardare un tramonto sull’orizzonte del nostro mare sapendolo, finalmente, ripulito.
Imbrattare bacheche e stornellare per radio non muta la fisicità della Realtà. Tutt’al più serve a coprire il suono di una perdita di gas che comunque prima o poi arriverà a puzzare nelle narici.
Quindi mi spiace se “Vittima” dei Modà, lanciata per radio da “Peppe DJ”, non è musica per me. Mi spiace per i Modà. Da Scopelliti vorrei sentire che Reggio, come comune, non verrà mai commissariato, vorrei sentire che la Sanità calabrese non sarà un incubo, vorrei sentire che non esisteranno più, nel suo governo, persone inquisite, vorrei sentire che i pendolari calabresi non dovranno più temere di vedersi dimezzati i treni. Vorrei sentire un senso di sicurezza nell’immaginare un futuro in Calabria. Ma forse, al concerto di Spagna, sono diventato sordo.
P.S. L’immagine in evidenza è tratta dal sito del corrieredellacalabria
