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Domenica pomeriggio, a Paola, è avvenuto l’incontro di presentazione elettorale della lista “Rivoluzione Civile”.
Sotto l’egida del nome “Ingroia”, al tavolo degli oratori si sono alternati Marta Perrotta di “Rifondazione Comunista”, Carmelo Romano dei “Comunisti Italiani” e Lucio Cortese di “Rifondazione Comunista”, con interventi mirati a presentare la candidatura al Senato di Giovanni Spedicati, cavallo su cui la sinistra punta nel listino calabrese per la corsa al Senato.
I progetti del movimento sono improntati sul ripristino della normalità, unico plausibile atto rivoluzionario concesso al pensiero di Sinistra nell’Italia di oggi. Una Nazione descritta a partire dai suoi capillari, terminazioni sociali non più in grado di sostenere il ritmo convulso del capitalismo finanziario, quelli che la Crisi la vivono da almeno vent’anni e che per quattro lustri non hanno avuto alcuna voce in capitolo.
Ripristinare la possibilità di promuovere istanze per il popolo ammutolito è l’atto rivoluzionario che Ingroia e i suoi intendono portare a compimento, quanto sia poi grande questo popolo – in sede di cabina elettorale – non è dato saperlo. La speranza manifestata consiste nel superare la soglia di sbarramento del 4%.
A concludere la discussione è stato poi Alessandro Pagliaro il quale, dopo aver coniugato al termine “Rivoluzione” quello di “Riformista” , si è augurato che la lista possa ripetere il risultato da lui ottenuto alle scorse elezioni amministrative paolane quando, alla conta dei voti al primo turno, è risultato detentore dell’ undici per cento.
“Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale” (cit. Lucio Dalla – “Disperato erotico stomp”)
