Violento scontro durante il Consiglio Comunale «assurdo» di Paola

Esistono luoghi dove le parole assumono il carattere dell’istituzione, nel senso che istituiscono una Realtà.
Ci sono posti nei quali si manifestano eventi che hanno una ricaduta tangibile nella vita di ciascuno.
Uno di questi è la Chiesa dove il prete, dopo aver pronunciato la formula rituale, istituisce davanti a Dio una realtà che vede un uomo ed una donna “uniti” in matrimonio.
Senza sciorinare l’elenco di tutti i luoghi simili, si può affermare che un altro contesto con le stesse caratteristiche è il Consiglio Comunale. Dalle determinazioni del Civico Consesso, estreme giunzioni delle parole rappresentative delle filosofie governative che si confrontano, dipendono i destini di tutti coloro che sono amministrati. E se dal Consiglio vengono fuori diatribe schizofreniche che istituiscono realtà contrapposte, la ricaduta effettiva sul Paese si traduce in “spaesamento”. Un Paese “spaesato” è un ossimoro, un paradosso che stravolge il flusso civile della società su cui s’abbatte, un dato che da Mercoledì 4 Dicembre è diventato il cardine della vita politica paolana. Purtroppo.
Il video che segue si propone come testimonianza “diretta” di un evento istituzionale e istituente, una testimonianza che – come nel caso del matrimonio – si propone di ricordare quanto è stato detto nell’ambito di una riunione formale costituita per determinare la direzione del flusso della storia.
Al suo interno troverete un battibecco che, per la natura ed i toni con cui è stato condotto, denota una “violenza” (qualifica che insieme all’aggettivo «assurdo», usato dalla presidente Ciodaro, è stata adoperata nella stesura del titolo) forse necessaria a chiarire – una volta per tutte – il tipo di paradigma al quale l’intera collettività deve convertirsi per avere la comprensione di ciò che dev’essere esemplare.
Probabile deriva conseguente al naufragio amministrativo generale (che per via del porcellum, ha reso gli elettori italiani avvezzi a situazioni instabili che portano a considerare “normale” un governo delle larghe intese brontolando, senza convinzione, per l’insipidità delle politiche di gestione della “cosa pubblica”) l’ultima performance del Consiglio Comunale di Paola ha estremizzato ogni concetto. La norma è stata relativizzata ed ognuno ha preso la parola – interrompendo chi ne aveva diritto – per consegnare la propria interpretazione allo scripta manent di un verbale istituzionale (e istituente).
Dove stia la verità e chi abbia ragione è un dettaglio che, fortunatamente, rimane arbitrario per ognuno. Sta di fatto che all’interno del Consiglio, attraverso le parole, sono stati presi impegni che – se l’unzione popolare ha il valore dell’onore – dovrebbero essere mantenuti.
Per l’Italia c’è voluta la Cassazione, per Paola chissà quale Tribunale dovrà esprimersi.
Alla luce di questo non ci si meravigli più se, in alcuni seggi elettorali, i presidenti (che insieme agli scrutatori ed ai segretari delle scorse amministrative 2012 ancora non risultano pagati) debbano trovarsi nelle condizioni di verbalizzare il ritrovamento, nell’urna, di schede “danneggiate” arbitrariamente (per non dire “tagliate”) al punto da doverle considerare come dei “resi” malfunzionanti di un sistema elettorale che fa acqua da tutte le parti e ad ogni livello (elezioni Comunali, Europee, Provinciali o Politiche Nazionali).

Il Video che segue si propone di dar conto a tutto questo. Buona Visione.

 

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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