Sanità Calabrese

La Sanità calabrese ha problemi che non si risolvono coi soli calcoli

E dunque questa amministrazione regionale, cogliendo al balzo un’affermazione impropria del Ministro Lorenzini, tratteggia una sanità virtuosa da usare quasi come esempio. Il Ministro ha letto le carte e non si è chiesto come si sia ottenuto questo virtuale risparmio di spesa, se lo avesse chiesto al primo cittadino calabrese incontrato per strada avrebbe ottenuto la risposta quella giusta quella vera. E il rosario delle lamentele , che poi sono evidenze pubbliche, è sempre lo stesso: ospedali periferici soppressi senza aver predisposto una organizzazione della rete della emergenza –urgenza in grado di garantire questa attività che rappresenta il primo e fondamentale servizio del sistema sanitario; senza aver predisposto una organizzazione delle attività territoriali in grado di garantire tutto ciò che non è urgenza; il blocco del turn-over che ha prodotto una carenza di personale sanitario mortificante e solo grazie alla sensibilità e alla abnegazione degli operatori sanitari tutti medici in testa che i presidi ospedalieri e l’Annunziata soprattutto non sono collassati. La calabria è una regione virtuosa continua a blaterare il centro destra e annuncia deroghe per 380 unità (quali e quando)a fronte delle oltre duemila unità necessarie, mentre non vengono garantiti i livelli minimi di assistenza certificati dai tavoli massicci ma questo il governo regionale non lo dice. Hanno ragione i medici dell’ospedale di Cosenza ai quali va la mia stima e il mio sostegno per la battaglia di civiltà che stanno portando avanti. Venga signor Ministro a toccare con mano la sanità calabrese, venga a vedere com’è ridotta la struttura ospedaliera cosentina(che dovrebbe essere un Hub) che seppur vetusta rappresentava un centro sanitario di eccellenza, vorrei in questo contesto rilanciare la proposta per un nuovo ospedale che abbia le caratteristiche adeguate al terzo secolo e non al secolo scorso e vorrei altresì lanciare la proposta di costituire una azienda ospedaliera provinciale unica che comprenda Hub di Cosenza e gli ospedali Spoke affinché possano lavorare in rete .Venga a vedere signor Ministro come è ridotta la sanità territoriale della nostra provincia venga e troverà un sistema sanitario invaso da cooperative sorte con un sistema caporalato utile a garantire clienti alla politica, venga a vedere e si renderà conto che nonostante tutto quello che è successo a Cosenza i detentori del sistema sanitario continuano ad elargire favori e privilegi (ore di specialistica assegnate ad personam spesso non utili e non rispettando il piano di rientro, servizi affidati a non aventi diritto, ambulatori che si attivano in strutture dichiarate inidonee dalla stessa Asp).A lei signor Ministro l’invito a voler risolvere questa situazione che definirei aberrante, a lei rivolgo l’invito di voler nominare alla Regione Calabria un commissario della sanità capace di avviare la sanità calabrese su una strada di recupero non ragionando solo con la calcolatrice perché il prodotto finale del sistema sanitario è la salute che per diritto costituzionale non deve essere negata a nessuno. Un commissario in grado di farci recuperare il gap di dotazione organica e tecnologica, di farci recuperare il gap sulla sanità territoriale, di farci recuperare la dignità di professionisti, di operatori sanitari, e di cittadini di questa Nazione.

Elio Bozzo

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