Santa Severina

Orgoglio Santa Severina: Terza tra i borghi più belli d’Italia

Questo è stato il verdetto del concorso indetto dalla trasmissione televisiva “Alle falde del Kilimangiaro” con cui il popolo italiano, attraverso votazione a livello nazionale, è stato chiamato a scegliere il “Borgo dei borghi”. Si tratta di un riconoscimento di considerevole prestigio per la cittadina calabrese che è stata preceduta in graduatoria soltanto da Bosa (Sardegna), che si è attestata al secondo posto e da Gangi (Sicilia), vincitrice finale.

Sebbene racchiudere in pochi minuti la storia di un paese e il vissuto di un’intera comunità sia opera ostica e difficilmente praticabile, il filmato di presentazione al concorso è evidentemente riuscito nell’intento di far emergere alcuni tratti e significative peculiarità sia dal punto di vista storico che da quello paesaggistico, artistico e culinario di Santa Severina, la quale, nonostante una limitata sequenza di immagini, ha attirato l’attenzione, conquistando e ottenendo, pertanto, notevoli livelli in termini di gradimento.

Un importante traguardo, dunque, per una delle località a più alto valore storico-artistico della nostra regione. Basti pensare già solo ad alcuni tra i monumenti più significativi, quali il Castello normanno dell’XI secolo e la sua lunghissima storia, la Cattedrale, il Battistero (unico esempio bizantino di tale architettura giunto integro ai giorni nostri), le chiese sovrapposte di Santa Filomena e Santa Maria del Pozzo che concorrono a restituire ai visitatori quell’atmosfera tipica e incantata di una roccaforte ferma nel tempo e solamente sfiorata dal progresso e dalla modernità.

Un risultato che ha inorgoglito, e non poco, l’Assessore alla Cultura della Regione Calabria Mario Caligiuri, il quale ha affermato che: ”Santa Severina è l’esempio della Calabria che vogliamo: quella che attraverso la cultura crea economia e costruisce un modello di sviluppo”, ed ha proseguito sostenendo che: “con Altomonte, Taverna e Gerace, Santa Severina è la dimostrazione evidente di come si possa fare crescere l’economia attraverso l’intelligente uso del patrimonio culturale, coinvolgendo i cittadini e i privati e avendo una visione dello sviluppo che vada al di là dei confini comunali”.

 

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