Aldrovandi

Aldrovandi, uno di noi

In questi anni, per interessi personali ho seguito giornalisticamente, varie vicende che hanno interessato la malagiustizia, gli abusi delle forze di polizia etc. Personalmente non ho molta fiducia nello stato ed in quelle che sono alcune delle sue espressioni operative. Mi ha sempre appassionato la tragica vicenda di Enzo Tortora (ancora oggi ricordo la voce del presentatore in fin di vita) che in una trasmissione televisiva, contestava al Pm gli errori, se non la pervicace volontà contro ogni evidenza, della totale innocenza  di Tortora, di perseguire lo stesso per puri motivi di immagine.

Quanti sono i Tortora accusati ingiustamente? Forse ci siamo dimenticati di quelli della uno bianca?

Non ci sono precedenti relativi ad efferatezze di tale gravità riguardo ad uomini in divisa.

La vicenda del giovane di colore che nella civilissima Parma è stato pestato dai vigili urbani per puro sadismo? (ancora oggi il ragazzo non riesce a ritrovare una vita normale).

Potrei fare un lungo elenco di ordinario abuso ed arroganza perpetrati quotidianamente a danno di normali cittadini, ma voglio pensare che gran parte dei poliziotti, vigili, carabinieri, siano come la  mia amica  Mary in divisa – sempre cordiale e disponibile – o come il mio amico Tonino, che sopporta le mie tante richieste burocratiche rivolte al commissariato.

Il comportamento del sindacato di polizia che applaude a quelli che, senza alcun dubbio, hanno ammazzato un ragazzo non riuscendo ad intervenire in modo professionale, allontanano e fanno guardare con diffidenza tutti coloro che si sacrificano e rischiano quotidianamente la vita. Il corporativismo, l’arroganza, di alcuni poliziotti nel caso Aldrovandi,nel caso Uva,che sono arrivati ad irridere sotto gli uffici della madre del giovane ucciso, dimostrano che in questi organi dello stato bisogna selezionare, ed eventualmente espellere, chi commette tali efferati delitti.

Fortunatamente tutte le autorità hanno solidarizzato con la madre del giovane, ridando un minimo di fiducia ai cittadini. Da anni sono abituato a leggere di malasanità,come sindacato medico non abbiamo mai difeso chi realmente ha sbagliato, sarebbe il caso che anche altre organizzazioni abbiano il coraggio di fare autocritica.

Termino esprimendo tanta stima e SOLIDARIETÀ alla famiglia ALDROVANDI.

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