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Comune di Paola, i dipendenti tornano alla “libretta”

Dopo la riunione sindacale svoltasi ieri tra le parti coinvolte nell’empasse che vede schierati da un lato i dipendenti e dall’altro il Comune di Paola, non restano molti spazi per pensare ad un futuro roseo.

Si da infatti il caso che, per bocca del primo cittadino, le associazioni a tutela dei diritti dei lavoratori siano state messe a conoscenza del fatto che nelle casse comunali – allo stato attuale – esista una disponibilità di appena 59.000 € (poca roba se confrontata ai 300.000 necessari al pagamento “mensile” di tutti gli stipendi relativi alla pianta organica del Sant’Agostino).

Ciò, con tutta probabilità, significa che i dipendenti vedranno riconosciuto il proprio lavoro di Aprile soltanto a Giugno, mese nel quale – forse – vedranno anche (e per la prima volta) la sospirata voce relativa a quell’incremento di 80 € promesso da Matteo Renzi. Cifra che – alla luce della totale mancanza di pagamento che sta palesandosi – appare sempre più come una presa in giro.

Come anche di sfottò rischia di macchiarsi la candidatura di Scopelliti alle europee, se è vero come è vero che il Comune di Paola ha preso esempio dal “Modello Reggio” (famigerata costruzione simbolica che alla Regione ha già causato danni tali da aver fatto perdere lo stipendio a tutti i dipendenti della Comunità Montana di Paola).

A questo punto le basi della società sono compromesse ben oltre lo scricchiolio, perché il passo indietro compiuto è tale da riproiettare il pensiero nel buio di tempi cupi, periodi nei quali gli indigenti si recavano a far compere armati di “libretta” e chiedevano ai commercianti di segnare su quel vergognoso taccuino ogni debito da saldare.

I dipendenti della Comunità Montana di Paola stanno facendoci i conti da parecchio, ora tocca anche a quelli Comunali. Il prossimo passo quale sarà?

Al momento viviamoci questa vergogna.

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