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Le BCC calabresi laboratorio per il resto d’Italia

Si è svolta a Lamezia il 28 giugno l’Assemblea di Federcalabria dalla quale sono emerse indicazioni ed indirizzi utili a definire il paradigma deontologico nel quale far confluire l’attività delle BCC calabresi. Un laboratorio per programmare il futuro sintetizzato nella Nota Stampa che segue.

Nota Stampa della Federazione Calabrese delle Banche di Credito Cooperativo

Più che l’approvazione del Bilancio annuale, l’Assemblea ordinaria di Federcalabria (Federazione delle BCC calabresi) è sembrata sancire la costituzione di un vero e proprio laboratorio nel quale trovare la formula adatta per programmare il futuro.

«I tempi difficili – ha detto il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, nel porre fine ai lavori – vengono per mettere alla prova la qualità delle persone che occupano posti di responsabilità. Oggi, dinanzi ad una situazione senza precedenti, bisogna trovare soluzioni mai viste prima. Su questa strada, tutto il Credito Cooperativo Italiano è impegnato con le BCC Calabresi per realizzare non un rinnovamento ma una innovazione che consideri tutti gli attori del sistema, dalle BCC alle Federazioni, alla stessa Banca Sviluppo».

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Il Presidente della Federazione delle BCC Calabresi, Nicola Paldino

Anche il presidente della Federazione Calabrese delle BCC, Nicola Paldino, nella sua relazione, aveva posto l’accento sulla necessità, non più differibile, di dare corpo ad una strategia di superamento e non solo rispondere alle tante crisi in atto. «Nel ricercare un nuovo equilibrio – ha detto Paldino – dovremo avere la consapevolezza che indietro non si potrà più tornare. Siamo forti di oltre cento anni di storia e, insieme a Federcasse e all’intero Movimento, riusciremo a trovare soluzioni idonee a disegnare il Credito Cooperativo del Terzo Millennio».

Che lo scenario sia lontanissimo da quello conosciuto in 130 anni di storia, è stato evidenziato anche dal direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti. «Dovremo scoprire come fare banca locale in una realtà che non è più nazionale ma europea – ha detto Gatti – e in cui la volontà del legislatore non sembra tener conto della vocazione territoriale delle cooperative di credito».

Il dibattito sulla strategia è stato partecipato e propositivo. Sono intervenuti i presidenti delle BCC del Lametino, Flavio Talarico; BCC di San Calogero (nonché vice presidente della stessa Federazione) Antonio Barone; BCC del Crotonese, Ottavio Rizzuto; BCC di Cittanova, Giuseppe Cosentino; BCC Centro Calabria, Giuseppe Spagnuolo.

All’Assemblea è stato invitato anche il neo presidente di Confcooperative Calabria, Camillo Nola, imprenditore nel settore agro-alimentare. Nola ha salutato i cooperatori di credito auspicando una nuova stagione da vivere a più stretto contatto tra le organizzazioni.

Per la prima volta, infine, hanno partecipato ai lavori anche i Club Giovani Soci delle BCC. Emilio Bisignano, presidente del Club Mediocrati, ha annunciato il primo incontro regionale dei Giovani Soci, che si svolgerà a Rende in preparazione del Quarto Forum nazionale dei Giovani Soci del Credito Cooperativo italiano.
Al 31.12.2012 le BCC aderenti alla Federazione Calabrese erano 13 (di cui una in amministrazione controllata) con 86 sportelli, 564 dipendenti e quasi 22.000 soci.

I principali dati aggregati indicano, per le BCC Calabresi, una raccolta di € 1.922.101.000 (+0,03%) e impieghi per € 1.424.223.000 (-7,61%).

Le Banche di Credito Cooperativo detengono il 5,85% della raccolta regionale, ma riguardo agli impieghi la loro quota di mercato è quasi del 7,00% (6,90%).

Questo sforzo, prodotto a beneficio delle comunità e dei territori per superare il momento di crisi, ha portato ad un consapevole aumento delle sofferenze. Il rapporto sofferenze/impieghi per le BCC calabresi è pari al 21,70% con un aumento del 4,56% rispetto all’anno precedente.

Per meglio attrezzarsi nel fronteggiare la situazione, le BCC calabresi hanno alzato la percentuale di copertura sulle sofferenze (con esclusione degli interessi di mora) al 63,1% (a fronte del 45,6% delle BCC nazionali e del 55% del sistema bancario nazionale).
Sono stati rafforzati anche i coefficienti patrimoniali di Basilea 2, i cosiddetti Total Capital Ratio e Tier 1 Capital ratio, portati rispettivamente al 23,3% e al 19,8% contro il 13,8% e 11,1% del sistema bancario nazionale.

Alla fine del 2013, dunque, il dato aggregato di bilancio è di segno negativo (- 2,5 mln) a causa dell’incremento delle rettifiche di valore per deterioramento crediti, divenute la maggiore voce di costo per le Bcc Calabresi.

Nel corso del 2013 FederCalabria ha registrato l’avvicendamento alla presidenza e una accelerazione nel processo di aggregazione e rafforzamento tra le BCC calabresi.
Dopo Mediocrati e BCC dello Jonio, infatti, sono state poste le basi per due fusioni, già autorizzate da Banca d’Italia e approvate dalle assemblee delle BCC: Crotonese e Scandale; Maierato e San Calogero. Una quarta fusione è in itinere tra la BCC della Sila Piccola e quella del Lametino. Sono allo studio, infine, altre possibili fusioni per aumentare le dimensioni delle BCC più piccole.

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