Tirato in ballo ad ogni piè sospinto, additato come responsabile dello stallo autorizzativo in cui versa la struttura posata sul suolo di Piano Torre, nominato e destituito da un ruolo che gli appartiene in quanto Architetto, Angelo Siciliano ha deciso di rispondere a tutto ciò che gli viene addebitato relativamente ad una situazione che la città vive in dormiveglia.
La questione orbita attorno alla Casa “Rossa” (o “Arancione”) di Piano Torre, definita in questi termini perché a seconda da come la si vuol guardare assume tonalità formali degne di un trattato giurisprudenziale. Perché Angelo Siciliano chiarisce – sin da subito – l’equivoco formale attorno al quale s’annoda il garbuglio che impedisce ad una struttura (completata all’85%) che, se definita come originariamente la si voleva – ovvero: “Sociale” – avrebbe già iniziato a servire quelle frange di popolazione che il «compianto professor Tarsitano» avrebbe voluto tutelare: gli Anziani.
Così non è stato e così non è, per una serie di ragioni che – chiunque avrà voglia di ricercare – sono disponibili nel video che segue e che dà conto di una conferenza stampa indetta dallo stesso Architetto Siciliano per spiegare, punto per punto, ogni fase ed ogni inghippo sorto intorno ad un progetto considerato più volte “completato”.
Un progetto del quale l’Ufficio Tecnico del Comune di Paola non riesce a trovare traccia nei suoi archivi e che, pertanto, viene discusso e gentilmente mostrato (con tanto di bolli dell’Ufficio di Protocollo sempre del Comune di Paola) da Siciliano che – giudiziosamente – ne ha conservato ogni singola parte.
Buona Visione