quanti sono gli iscritti ai partiti

MA QUANTI SONO GLI ISCRITTI AI PARTITI?

Ma i partiti rispecchiano davvero il comune sentire dei cittadini? O meglio, quanto sono compenetrati nel tessuto sociale i partiti politici in città? Sono domande a cui non dovrebbero rispondere i partiti stessi ma i cittadini. E le risposte dei cittadini stanno tutte nel famigerato, temuto, e vituperato tesseramento. Chi sono oggi gli iscritti ad un partito politico nella nostra città? Sicuramente il dirigente, sicuramente l’attivista, non sempre il candidato, possibilmente il parente stretto e quello affine. Ma quanti sono, o meglio saranno, i cittadini oggi iscritti ai partiti ed ai movimenti? Un tempo i direttivi partitici erano paritetici ed ogni parte di partito poteva contare su un numero di tesserati. Nei tempi che furono, quelli che oggi si definiscono della Prima Repubblica, spesso l’iscritto non si recava nemmeno a sottoscrivere la tessera, né tantomeno si recava alla votazioni interne ai partiti nonostante queste avessero, in proporzioni, i numeri e le valenze di quelle che oggi si definiscono “primarie”. Il peso specifico politico di un dirigente, in quei tempi, si valutava in conseguenza del numero di tessere e di tesserati vicini “alle sue posizioni”. Anche in conseguenza del numero di tesserati si arrivava ad entrare nelle liste ed a ottenere visibilità nei vari enti rappresentativi. Oggi è chiaramente diverso, ed il numero degli iscritti ai partiti, sicuramente, sarà molto ma molto minore di quello di quegli anni. Ma i numeri restano, se non un mistero, qualcosa comunque ignorato dai più. Nei tempi d’oro della Dc, del Psi, del Pci, del Pri, del Msi, del Pli etc ec gli iscritti ai partiti si contavano a centinaia. Ed oggi? Ed oggi che appare difficile un po’ a tutti persino completare le liste? Quanti cittadini sono iscritti ai partiti ed ai movimenti? Quanti cittadini stanno confermando il loro plauso ai diversi partiti e movimenti sorti in città, ai partiti cosiddetti storici, con il loro appoggio sottoforma di iscrizione, o di qualcosa che le assomigli, e non solo con una condivisione o con un “mi piace” sulle bacheche di facebook? La domanda, in realtà si potrebbe porgere secondo l’antico adagio del rovescio della medaglia…. Ovvero quanti politici o delegati, o dirigenti, o portavoce parlano a nome di movimenti e partiti che esistono solo sulla carta, su facebook e nella loro mente? In fin dei conti in un panorama politico dove negli ultimi dieci anni, ovvero dalle candidature post ganeriane in poi, si sono registrati oltre centocinquanta cambi di casacca comprovati persino anche da candidature sotto bandiere diverse soltanto dal 2003 ad oggi, che valore può avere ancora una tessera in tasca?

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