il dolore di una madre

[PAOLA] Il Dolore di una Madre e l’agire di un’Amministrazione [FOTO, VIDEO E INTERVISTA SHOCK]

Quando ci si trova dinnanzi al Dolore di una Madre, tutto ciò che caratterizza l’agire razionale e la logica, cessa di esistere. Perché quando ci si trova dinnanzi al Dolore di una Madre, strappata del Suo Amore più viscerale, tutto deve tacere. Solo il Dolore di una Madre, dinnanzi alla perdita di un figlio, ha il diritto di parlare. Tutto il resto è ascolto acritico, racchiuso nel gesto di quattro dita sulle labbra, serrate come empatia comanda.

Pertanto non si offenda nessuno se, dopo la visione del “report” che segue, qualcuno dovesse sentirsi in qualche modo tirato in ballo dalle dichiarazioni della Signora. Non si offenda perché, eventualmente, avrà il suo diritto di replica, la sua opportunità di chiarire frasi che – se non trovassero smentita o quanto meno una giustificazione formale – rischiano seriamente di rompere l’equilibrio necessario alla parole “repubblica” e “democratica”.

Perché se dinnanzi al Dolore di una Madre qualcuno è riuscito ad agire o a rispondere con insolenza, allora vuol dire che il Governo degli Uomini ha fatto un sostanziale passo indietro, una regressione categoriale e di specie difficile da riscontrare persino nel mondo Animale. E questo sarebbe inaccettabile.

L’Umanità, quel concetto impossibile laddove non esiste l’Etica, è tale nel trasporto emotivo che riesce ad imprimere anche nell’azione più razionale. La partecipazione sentimentale al tutto che ci circonda e che si tenta arbitrariamente di imbrigliare con norme logiche, è Umanità.

Sentimento e rispetto di regole autoimposte o provenienti da Altissimo Amore, fiducia incondizionata in ciò che è stato codificato e nell’incodificabile, è Umanità. Cultura. Natura Umana.

il dolore di una madre
Una panoramica sullo scempio dinnanzi al Loculo
il dolore di una madre
I pupazzetti decapitati e le statuine capovolte

Gli Uomini, questa specie che reca in sé il senso del “culto” (e che dal “culto” ha creato il Mondo così come lo conosciamo) a Paola, sono stati offesi.

Dalle azioni di ignoti che – vigliaccamente celati – hanno profanato lo spazio antistante il loculo di Francesca Napolitano, una ragazza che riposa in pace nel Cimitero cittadino, figlia di una madre che la pace l’ha persa nello schianto di un’autovettura. Figlia di una Città che oggi declina anche laddove l’umanità ha il suo fulcro: Paola, Città senza neanche il culto. Dei morti in questo caso.

Perché decapitare peluches, rovesciare statuine e mettere a soqquadro fiori e vasi, è un’attività priva di qualsiasi rispetto per il culto.

 

E allora tutti con quattro dita sulle labbra: siete invitati ad ascoltare e vedere il Dolore di una Madre che tenta di difendere ciò che, insieme ad una dignità indiscutibile, le è rimasto.

 

Buona Visione

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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