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Tela del Ragno – Foggetti giovedì sara in aula?

Condizionata dall’assenza di un cancelliere, mancante dal carcere di Catania dov’è detenuta Carmela Gioffré (moglie e madre dei due imputati Ditto) l’udienza di ieri relativa al processo “Tela del Ragno” è stata meno interlocutoria di quanto si potesse prevedere. Dagli argomenti affrontati durante i momenti di discussione intercorsi tra accusa e difesa, sono emerse alcune necessità processuali che giovedì prossimo culmineranno in audizioni molto importanti.

Il tutto si è generato attorno ad una lettera intercettata all’imputata Nella Serpa. L’operazione postale condotta con modalità “particolari”, è stata presentata dai difensori come una normale “corrispondenza epistolare”, soggetta quindi a normative che ne impedissero il tipo di intercettamento utilizzato da parte degli inquirenti. Tuttavia, come il pubblico ministero ha fatto notare, trattandosi di un manoscritto inserito all’interno di un pacco, sarebbero venute meno le condizioni di “normalità” e per questo il testo sarebbe divenuto “ammissibile” all’interno del processo.

Pur non rientrando nell’ipotesi di “sequestro di corrispondenza”, paventata da uno dei legali del collegio difensivo, il caso relativo al manoscritto intercettato nel pacco di biancheria appartenente all’imputata Nella Serpa (detenuta in regime di 41 bis a Parma) dovrà essere affrontato secondo una procedura che prevede l’audizione del Maresciallo Mario Battaglia, autore del ritrovamento.

La lettera, dopo un processo di correzione formale e grammaticale, risulta disponibile in copia presso i Carabinieri e, per essere acquisita ai fini processuali, dovrà necessariamente passare al vaglio della corte senza alcun tipo di impedimento formale opposto dalla difesa dell’imputata.

L’importanza del manoscritto consisterebbe nelle indicazioni di cui sarebbe vicario, istruzioni volte presumibilmente alla modifica dello stato dei luoghi di un’abitazione che, probabile rifugio per Michele Bruni, sarebbe stata descritta dal neo collaboratore Adolfo Foggetti in un modo che l’imputata avrebbe voluto così smentire.

Per questo il Pm, Eugenio Facciolla, ha richiesto l’audizione del pentito sorto dall’ultima retata, quella che ha consentito di smantellare il nascituro sodalizio criminale noto come “clan degli zingari” capeggiato da Maurizio Rango.

A meno di accordi dell’ultimo momento, la traduzione in aula di Adolfo Foggetti è una cosa ormai concordata, calendarizzata e quindi da svolgersi nella prossima udienza di giovedì 22 gennaio assieme all’audizione del Maresciallo Battaglia.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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