roberto pititto

Ospedale di Paola e Cetraro, grossi disagi per un paziente

Tra tutte le convocazioni dell’ormai assodato “tavolo tecnico” sulla sanità da migliorare per lo spoke di Paola e Cetraro, quella di ieri è stata la più interlocutoria. Causa assenza di molti medici, fino ad oggi organizzatori dei lavori per redigere una proposta unitaria da presentare all’attenzione del governatore Oliverio (che farà visita a Paola il prossimo 21 marzo), la riunione di ieri ha assunto le sembianze della formalità di rito, utile a ratificare posizioni ormai delineate che convergono nella valorizzazione, e nel potenziamento, di quanto di buono è già presente nei due ospedali della costa.

Proprio in relazione alla schizofrenica “doppia natura” dell’offerta sanitaria tirrenica, oscillante nel bipolarismo concentrato tra i servizi paolani e quelli cetraresi, è di qualche giorno fa il caso di un paziente che ha dovuto viverne sulla pelle gli effetti delle rispettive inefficienze.

M.G. è una persona che già soffre enormemente per il fatto di essere un dializzato (la dialisi è una procedura per il trattamento sostitutivo della funzionalità renale), questione che comporta un costante riferimento a cure sanitarie estenuanti e – soprattutto – una persistente presenzialità nella struttura nosocomiale. Vittima di una caduta accidentale, avvenuta la sera prima del giorno in cui era fissato il suo ciclo di trattamento, nel momento in cui si è recato in ospedale, all’atto di sottoporsi alle cure, ha fatto presente quanto accaduto lamentandosi per i dolori successivi al trauma. A quel punto i medici avrebbero predisposto per lui una radiografia ma la macchina paolana predisposta per lo scopo è purtroppo fuori uso e per M.G. è iniziato il calvario. Dovendosi espletare l’operazione, il paziente – causa indisponibilità dell’ambulanza per un trasporto definito “semplice” – ha dovuto recarsi a Cetraro (ore 14.00) coi propri mezzi e lì, una volta fatta la radiografia, gli sarebbe stato raccomandato di fare una Tac, il cui macchinario è però a Paola. Tornato nella città del Santo (questa volta in ambulanza, alle ore 19.00), al dializzato è stato riscontrato un interessamento traumatico del midollo spinale (ore 20.00) pertanto ne è stato predisposto il ricovero in ortopedia (dove però il paziente, causa prescrizione di riposo assoluto per 30 giorni, non può essere accolto perché in reparto non c’è la lungodegenza).

Lapidario il commento dello Smi: «Questa situazione non può continuare, bisogna attivarsi per realizzare l’ospedale di base auspicato dal “tavolo tecnico”».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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