di Tiziana Serpa
Mentre i pronto soccorso di mezza Italia sono in crisi, con pochi letti dove ricoverare i pazienti e una pressione di malati seri sempre maggiore, i vertici di molte aziende sanitarie e ospedaliere sprecano denaro. Acquistando macchinari che non vengono utilizzati, moltiplicando il numero di primari e reparti della stessa specialità, addirittura avviano la costruzione di nuovi ospedali senza riuscire a portarla a termine.
In Calabria ed in particolare nell’alto Tirreno cosentino la situazione è ancora piu’ paradossale.
Facendo infatti un giro nell’ospedale di Cetraro siamo riusciti a documentare lo spreco che si consuma ogni giorno all’interno del nosocomio.
Tutto ciò è malamente conservato in aree facilmente accessibili da chiunque: lo spreco è sotto gli occhi di tutti, questi macchinari sono infatti “conservati” in un’area attigua al pronto soccorso.
Le varie politiche di razionamento di risorse e della spesa sembra che a Cetraro non vengano neanche prese in considerazione, visto lo scenario che si presenta alle migliaia di persone che ogni giorno varcano le porte dell’ospedale cetrarese. Eliminare o ridurre gli sprechi significherebbe anche e soprattutto migliorare la sicurezza del paziente, quando vengono ridotti i rischi di errori, abolendo quella non qualità che genera danni al paziente.
Con la speranza che il neo commissario possa subito intervenire.