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La finalità dell’incontro-dibattito tenutosi ieri presso i locali del Dlf di Paola, organizzato dal movimento politico extraconsiliare “Prospettiva Comune”, è risultata compatibile a quella manifestata dai protagonisti del “Tavolo Tecnico” sulla sanità. In sostanza gli argomenti sono stati gli stessi, le tematiche sono state affrontate con identico piglio e alcuni degli interpreti, alternatisi al tavolo degli oratori, avevano già espresso le loro idee in precedenza. Il risultato sarà identico anche per quanto riguarda il documento da produrre e presentare al presidente della giunta regionale. L’unica differenza è consistita nella natura “pubblica” di quest’ultimo simposio che, dando a tutti la possibilità di esprimersi, ha messo in luce alcune note rimaste in chiaroscuro laddove a parlare erano stati soltanto gli operatori del settore sanitario.
Tra tutti gli interventi cui è stato possibile assistere, quello più polemico è stato pronunciato (nuovamente), dal membro della segreteria provinciale della Uil fpl, Franco Longo. Il sindacalista ha messo a nudo le criticità di uno spoke basato su due strutture distanti tra loro, segnalando la necessità di differenziarne i servizi in maniera netta soprattutto nel caso delle emergenze: «Che devono essere gestite da un solo ospedale». Poi ha rincarato la dose per quanto riguarda l’eccessiva burocrazia imperante negli uffici che ad esempio, nel caso dei malati terminali, si manifesta con disagi e attese che superano i sette giorni. Per questo ha ribadito la necessità di un Hospice e dell’assistenza domiciliare da integrare con il distretto.
Alla presenza del segretario Marco Sbano, del presidente Emilio Pastore e del responsabile tecnico sulla sanità, dr. Luigi de Luca, hanno preso la parola anche la direttrice del distretto “Tirreno”, Giuliana Bernaudo, e il segretario paolano del Pd Francesco Città, che hanno ribadito l’importanza bandire i campanilismi, «Perché la sanità deve dare risposte alla gente dunque a tutta la popolazione».
