valico della crocetta

Valico della Crocetta – Il Monastero rischia di crollare

Ammorbidita dalla pioggia che continua ad imperversare sul fronte tirrenico del valico della Crocetta, la terra sotto alle fondamenta del monastero di Santa Maria di Monte Persano continua a cedere in maniera preoccupante. Iniziato nel 2010, il movimento franoso sotto al piccolo altopiano ha ripreso con vigore la sua discesa. Le responsabilità del cedimento sarebbero da ascrivere principalmente all’incuria dell’uomo che, nonostante i cinque anni trascorsi, non avrebbe apportato alcun intervento risolutore sul crinale interessato dallo smottamento.

Nonostante la risoluzione definitiva passi attraverso metodi operativi radicali, per evitare il peggio si sarebbe potuto agire manutenendo i canali di scolo delle acque superficiali e lavorando “di fino” lungo i fianchi della struttura. Operazioni da svolgersi rigorosamente in estate quando la terra, essendo meno intrisa dal lavorio invernale degli elementi, presenta condizioni tali da poter lavorare in sicurezza.

Tuttavia, come sovente accade, ci si rende conto del problema solo quando questo ha ormai assunto i tratti dell’urgenza e, come ormai è prassi, ciò comporta protocolli che prevedono l’investimento a pioggia di risorse che – data la natura emergenziale della procedura – non sempre possono venire canalizzate verso interventi mirati alla soluzione di lungo termine. Pertanto, rilanciando l’allarme proposto dal geologo Carlo Tansi, sarebbe il caso che della questione venissero investiti in primis il comune di San Lucido, per competenza territoriale, successivamente il ministero dei beni culturali che – per questioni di natura eminentemente legate al patrimonio storico – dovrebbe farsi vicario di quei solleciti necessari a risvegliare le coscienze e l’operatività dei politici nostrani.

Il monastero che rischia di venire spazzato via è una costruzione cui fondazione è anteriore all’anno 1000 ad opera dei Basiliani. Dal 1893 i sanlucidani presero a usare la chiesa in occasione della festività della prima domenica di settembre per celebrare la festa della Madonna, venerata con il titolo di Santa Maria.

Considerandone il valore storico e culturale, è comprensibile rilanciare l’allarme di Carlo Tansi che – per rafforzare l’urgenza di un intervento mirato – ha ricordato come il mese di marzo sia, per la recrudescenza dei fenomeni franosi, il periodo dell’anno statisticamente più favorevole, citando il caso di Cerzeto che nel 2005, di questi tempi, crollò.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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