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Paola – Il Mistero “misterioso” dei pulmini su una rupe

Siccome settembre è un mese “consuntivo”, caratterizzato da diverse rese dei conti e dall’approvazione del primo bilancio comunale da tre anni a questa parte, e siccome la maggioranza di governo cittadino si è espressa pochi giorni addietro palesando uno stato di compattezza – per usare le parole del consigliere Silvio Buono – “granitica”, determinato dalla messa in atto di opere e prospetti futuri, è parso opportuno eseguire una ricognizione relativa allo “stato dell’arte” in cui versano alcune questioni.

Prioritaria su tutte la vicenda dei minibus navetta che, fino all’evo d’amministrazione perrottiano, erano stati utili a tutta quella parte di cittadinanza non automunita. Vecchiette e anziani, ma anche casalinghe e avventori saltuari, grazie al servizio garantito dai pulmini, erano stati messi in condizione di poter raggiungere agevolmente i punti di riferimento che, in città, sono costituiti da quelle strutture di primario interesse come l’ospedale, la stazione o il cimitero.

Dall’atto d’insediamento di Ferrari, così com’è accaduto per tante opere deliberate dal suo predecessore, quel servizio è stato sospeso.

Eppure, stanti le parole dei membri del ramo destro dell’aula “Lo Giudice” e di alcuni appartenenti dell’esecutivo, a fine giugno quei pulmini sarebbero dovuti tornare a circolare.

pulmini su una rupe
Nonostante lo zoom, i pulmini su una rupe appaiono molto lontani. Clicca ed espandi.

Invece: nisba. Allo stato attuale, quei furgoncini bianchi che avevano costituito la soluzione a tanti problemi dei cittadini, non solo non sono tornati a percorrere le strade, ma sono stati addirittura spostati dal loro temporaneo parcheggio di fianco al Sant’Agostino per essere “imboscati” sulla sommità di una rupe visibile dallo spazio antistante la tribuna dello stadio “Tarsitano” (prospettiva acclusa alla foto allegata).

A questo punto è probabile che si stia attendendo la scadenza naturale dei termini contrattuali, perché – secondo indiscrezioni – sul libretto di circolazione collegato ad ognuno dei veicoli, sarebbe impressa la dicitura che sancirebbe la gratuità usufruttuaria per la ditta che – precedentemente – aveva immatricolato, targato ed utilizzato, i mezzi ad “uso pubblico”. Siccome la volontà amministrativa consisterebbe nell’intestazione comunale dei veicoli, a “uso proprio”, lo scoglio contro il quale si sarebbe arenata l’intenzione potrebbe consistere nel mancato scioglimento del nodo legato alla titolarità dell’ente che, se immatricolasse i mezzi intestandoli a se stesso, non potrebbe utilizzarli come spera.

Sempre ammesso che siano stati pagati.

Intanto un’altra ditta privata, soccombente in giudizio, continuerebbe a girare indisturbata facendo pagare biglietti più onerosi per le sue corse.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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