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[Paola] Tanti cuori infranti e una sola ossessione: Roberto Perrotta

Gli assembramenti politici extraconsiliari sono quelli che – nell’ultimo periodo – stanno contraddistinguendosi per l’impegno oppositivo all’amministrazione attualmente in carica nel comune di Paola. Bordate sono partite da “Cambia Paola” e “PaolainmoVimento”, che hanno risollevato le questioni rimaste in sospeso per quanto concerne il gestione del servizio idrico integrato e sulla gestione del dissesto idrogeologico cui Paola potrebbe essere esposta. In questa situazione, anche “Paola che vorrei” è intervenuta per dire la sua sul manifesto di recente affissione con cui – l’amministrazione comunale cittadina – ha enfatizzato il proprio ruolo in seno al Sant’Agostino.

La creatura che prossimamente farà cadere i veli sulla sua entità materiale (presentazione fissata per il 10 Ottobre prossimo) è intervenuta a proposito dell’affissione dei manifesti con cui, tutto lo schieramento a destra dell’aula “Lo Giudice” – scranni dell’esecutivo annessi – ha strombazzato i propri traguardi, l’amore per la città ma, soprattutto, il proprio veleno nei confronti della “giunta” Perrotta.

Prima di entrare nel dettaglio di quest’ultima presa di posizione, occorre fare un passo indietro. Perché è vero che i movimenti extraconsiliari stanno dandosi da fare su tutti i fronti, ma è altrettanto indubbio considerare le recenti apparizioni come il frutto di una legittima necessità di visibilità che, alle volte, potrebbe indurre a posizioni estreme o “fuorvianti”. Ad esempio, la nota di “Cambia Paola” (disponibile sul profilo del gruppo Facebook di riferimento) che ha reiterato la battaglia sul fronte della privatizzazione del servizio idrico, andrebbe modulata su una frequenza ancor più antica di quella richiamata, in quanto le basi e le gare per l’assegnazione dei servizi un tempo pubblici andrebbero ricondotte all’evo amministrativo ganeriano. Roberto Perrotta sarà pure lo spauracchio del momento ma Paola non è certo nata con lui.

Innalzare l’ex sindaco ad artefice di ogni fenomeno attuale, è un errore che persino Ferrari ha compreso, tant’è che nel famigerato manifesto affisso su tutti i muri della città, dal riferimento diretto alla sua persona si è passati a nominare la sua “giunta”. Quell’esecutivo di cui anche Graziano Di Natale ha fatto parte e che – essendo stato criticato da tutta la maggioranza (Pri ed Ncd inclusi) – potrebbe voler dire che i suoi eventuali accordi con costoro siano saltati (o quantomeno siano in fase di ibernazione).

È quindi naturale che l’associazione “Paola che vorrei” sia intervenuta criticando il manifesto nella sua essenza di propaganda ed esortando l’amministrazione ad agire veramente.

«Ricorderemo quest’amministrazione – scrivono i membri di “Paola che Vorrei” – come quella dalle mille parole […]. È da (l’altro, ndr) ieri che le strade della nostra città sono invase da manifesti elettorali volti ad attaccare l’ex sindaco e a vantare l’operato di chi nel cuore dei cittadini non è mai entrato. […] Paola è una città che cade a pezzi. Le periferie sono abbandonate, l’asfalto di queste è incommentabile, vi è stato il problema potabilità dell’acqua e il servizio […] ha avuto molte interruzioni nell’erogazione, le scuole cadono a pezzi, sono stati persi alcuni fondi statali per scelte politiche errate[…]. Paola è una città che ad oggi all’avvento delle prime piogge vede saltare sistematicamente i tombini sul manto stradale creando allagamenti […]. Riteniamo che questa amministrazione non sappia gestire le entrate del comune di Paola. L’amministrazione provveda a fare il suo lavoro e perché i cittadini hanno bisogno di fatti concreti e non di polemiche politiche».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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