Svolto a Reggio il festival dell’ospitalità

«Il nostro obiettivo non è ottenere profitto ma promuovere una destinazione turistica. La Calabria è ancora molto lontana da questo progetto, ma lavorando si può raggiungere anche questo». A parlare così Francesco Biacca, di Evermind, tra gli organizzatori insieme a MammaMenia e terrearse.it del festival dell’ospitalità, svoltosi al palazzo della provincia di Reggio Calabria dal 2 al 4 ottobre, derivante dal progetto “U Web”, conferenza sui temi di internet applicata alla realtà locale.

La location non è un caso. L’idea infatti è quella di partire da una città del Sud per creare un nuovo modo di fare ospitalità, iniziando da un turismo sostenibile e passando per la promozione del territorio, a dimostrazione che in Calabria progettare e mandare avanti un tipo di turismo diverso ed ecosostenibile è possibile.

Numerosi gli ospiti intervenuti durante le giornate dello startup week end, sottoparte del festival, in cui si sono susseguiti tre step fondamentali: condividi, coltiva, contamina. Già dalla prima giornata, dedicata alle strutture ricettive, tante le testimonianze di nuove aziende presentate da vari ideatori che hanno raccontato la loro storia: da Suriano Giuseppe dell’albergo diffuso di Belmonte Calabro, a Milly Tucci, Menia Cutupri e Salvatore Salvaguardia di MammaMenia, che offrono “pacchetti coccole” alle mamme; da Luigi di Ciaccio, che ha spiegato come ottimizzare le prenotazioni tramite internet, a Jlenia Bennati, event manager dell’hotel Villa Pirandello che basa la sua attività sul fare ospitalità.

Sabato 3 la parola è passata ai servizi turistici, da dove è partito Giovanni Gagliardi, ideatore di vinocalabrese.it, prima esperienza italiana virtuale di comunicazione di un territorio vitivinicolo, proseguendo con Massimiliano Capalbo di “Orme nel parco”, Nicola Casile, guida ufficiale del parco nazionale d’Aspromonte, e Danilo Messineo, esperto del settore ricettivo.

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Ad aprire l’ultimo step basato sul marketing, domenica 4, Domenico Cappellano, responsabile Turing Club Calabria, che ci tiene a precisare che«il turismo non è solo bellezza ma si basa anche su sistemi di trasporto e mezzi per arrivare nel luogo prescelto».

«La Calabria ha bisogno di giovani che sappiano accogliere e condividere, affinché il turismo non si fermi alla solita ricettività ma crei delle idee e aiuti a sviluppare dei progetti» dice Alessio Neri di Gente in viaggio, sito che da la possibilità di vincere fantastici soggiorni a chi “racconta” le proprie esperienze viaggianti. Ad intervenire durante la terza giornata anche Ivan Arella dell’ormai famoso e seguito Cleto Festival, che ha portato la sua testimonianza dimostrando che il cambiamento è possibile con una maggiore presa di coscienza e se si crede nel bene collettivo. E parlando di ricettività e dell’importanza della pubblicità a livello visivo, non poteva mancare il campo tecnologia, affrontato da Ken Curatola e Salvatore Borzacchiello, “rappresentanti” di Instagram sul territorio reggino, e non solo.

A dimostrare che emergere in Calabria in campo imprenditoriale è possibile, Giuseppe Piccolo, ideatore e produttore di Aran C, succo d’arancia bionda di Calabria distribuita nei bar nostrani, in barba ai prodotti importati da paesi esteri.

Inoltre per tutti e tre i giorni del festival dedicati all’ospitalità, sono state presenti delle mostre permanenti, quali la collettiva d’arte contemporanea di artisti calabresi e la mostra fotografica di Nadia Lucisano, i cui scatti mostrano alcuni centri storici calabresi, partendo dai più degradati a quelli recuperati.

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Un evento volto all’accoglienza e alle buone idee, alla condivisione di esperienze e di sensazioni che una meta, vicina o lontana che sia, può dare. Un modo per valorizzare chi ce l’ha fatta e spingere altri giovani sognatori a promuovere le proprie idee, con la voglia di realizzarsi, ridando valore al proprio territorio.

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