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Puntando l’attenzione sul recente proclama dell’amministrazione guidata da Basilio Ferrari, relativo ad un ammorbidimento della pressione fiscale praticata sul servizio idrico, il movimento politico extraconsiliare “Cambia Paola”, esprime una dura critica. Sulla scorta di un esperienza tutt’altro che esaltante, che ha visto Paola patire l’onta della “non potabilità” pressoché totale per le utenze allacciate alla rete pubblica, l’amministrazione comunale avrebbe predisposto uno sconto sulle tariffe. Per i rappresentanti di una delle ali “integre” della sinistra cittadina, il criterio sul quale il comune avrebbe predisposto tale beneficio, sarebbe da rivedere, perché – valutato nella sua essenza normativa – recherebbe in se il grave vizio dell’iniquità. «Il tanto sbandierato “sconto” sulle tariffe dell’acqua – scrivono gli attivisti di Cambia Paola – ci sembra la solita mezza misura. Per tre motivi. Primo. L’acquedotto di Ceraselle non serve solo le zone indicate nell’ordinanza, ma anche tantissime vecchie utenze private. Anche loro hanno diritto allo “sconto” sulla tariffa. Secondo. Perché subordinare il beneficio a una domanda? Il Comune sa di certo quali sono le utenze allacciate alle Ceraselle, dunque dovrebbe fare i tagli in automatico. Noi crediamo che questa sia una miserabile furbata per lucrare su chi, disinformato o impossibilitato, non farà domanda e sarà illecitamente privato di una riduzione cui ha diritto. Terzo. Non solo Paola Sud, ma anche quasi tutta Paola Nord (Sotterra, San Miceli, San Salvatore, Via della Civiltà – SS18) soffre di un’endemica non potabilità dell’acqua e di razionamenti che neanche in guerra. Anche loro avrebbero diritto alla riduzione della tariffa. Perché non è stata prevista? Ovviamente, consigliamo ai cittadini di fare in massa la domanda per la riduzione entro il 30 marzo, ma siamo convinti che il problema dell’acqua a Paola si risolva in un modo solo: cacciando gli amministratori incapaci, cacciando le società private che non fanno il loro lavoro e facendo causa al comune per ottenere i risarcimenti dei disservizi».
