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Campagna Elettorale Paola: fase d’avvio o sviluppo permanente?

Con una forza prorompente stanno infrangendosi alla soglia dell’attenzione popolare paolana, i sogni e le speranze di una campagna elettorale iniziata anzitempo. Con poco rispetto per chi ancora, legittimato dalla vittoria alle amministrative, governa la città, ci sono stati schieramenti che hanno anticipato l’apertura delle ostilità volte al procacciamento del consenso.

Ma se il riguardo manifestato pubblicamente da personalità “pesanti” come l’ex sindaco Roberto Perrotta e l’ex consigliere Ivan Ollio, può sembrare sottile rispetto all’ostentata integrità del centrodestra al potere, è all’interno di quest’ultima frangia che dovrebbero esserci le chiavi di lettura funzionali a comprendere dove Paola stia andando.

La campagna elettorale è iniziata da tempo, forse anche da prima che i due socialisti ne sancissero la natura col pronunciamento impresso nella loro lettera di dimissioni. Probabilmente si è aperta allorquando si sono svolte le famigerate elezioni di secondo grado funzionali alla nomina dei consiglieri provinciali, al tempo in cui qualche franco tiratore dell’ala destra dell’aula “Lo Giudice”, ha consentito l’unzione di Graziano Di Natale a scapito di quella del sindaco Basilio Ferrari. Fermando le lancette dell’orologio a quella data, è possibile comprendere l’attuale assetto della politica consiliare paolana. Da quel giorno la dott.ssa Maiorano è divenuta sempre più compatibile alla visione prospettica del Pd (tant’è che da due consigli comunali a questa parte si siede stabilmente tra i banchi della minoranza al fianco del capogruppo di quel partito), sempre da quel momento è iniziata l’inesorabile marcia di allontanamento di Francesco Aloia che, sebbene continui a presenziare alle civiche adunate sedendo allo scranno abituale, è dato ormai per consono alla politica “di ritorno” messa in piedi dall’ex primo cittadino (anche se forse dovrà dare conto di quell’appoggio – certificato da una familiare vicinanza di gomiti al tavolo – dato alle regionali a Carletto Guccione). Sempre rimanendo nell’alveo del centrodestra al potere, resta misterioso il doppio passo del Partito Repubblicano, che nel corso della campagna per la nomina del governatore della Calabria, andava a braccetto e presenziava in prima fila agli incontri del Pd, salvo poi fungere da pilastro portante per la prosecuzione dell’amministrazione comunale targata Ferrari. Come dimenticare poi i balletti del Grande Sud, per un periodo divenuto Forza Italia (con annessione del consigliere De Rosa poi trasmigrato nei “Moderati per Paola”), poi tornato Grande Sud ed ora in predicato di divenire “Grande Paola” con l’apporto dei Neocentrodestrorsi di Dario Gaetano. Movimenti che lascerebbero presagire una situazione permanentemente in bilico, dove la ricerca del consenso sarebbe stata l’unico obiettivo di un’elezione mai definitivamente conclusa e quindi mai completamente efficace. Per capirlo basterebbe guardare lo stato in cui versa attualmente Paola.

La “campagna elettorale Paola” è divenuta argomento tangibile solo perché Ollio e Perrotta hanno avuto l’ardire di nominarla, ma in realtà Paola potrebbe essere in quest’assetto da parecchio. Di questo passo solo alcuni clamorosi movimenti nel centrosinistra potrebbero scuotere l’ambiente e qualcuno, dalle parti di un nascituro “Centro Democratico”, potrebbe davvero tornare ad essere l’ago della bilancia.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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