palazzetto dello sport di paola

Il Palazzetto dello Sport di Paola nel confronto “Ferrari Vs Perrotta”

La differenza attitudinale tra il passato ed il presente amministrativo di Paola, continua ad essere sancita dalle diverse prospettive con le quali talune situazioni vengono affrontate. Continuando l’ipotetico confronto tra l’attuale primo cittadino, loquace esplicatore di idee grandiose nei videomessaggi di fine anno, e il duo consiliare socialista costituito da Roberto Perrotta ed Ivan Ollio (esponenti appartenenti al “blocco” dirigente della passata esperienza amministrativa, gruppo attualmente incarnato nell’aula Lo Giudice dal subentrato Francesco Sorace, da Giovanni a Abruzzo dei socialdemocratici e dal capogruppo Pd, nonché consigliere provinciale, Graziano Di Natale), emerge chiaramente una difformità sostanziale nell’agire.

Se da un lato si continua a triturare il passato come fosse grano dal quale tirar fuori la farina per sfornare opere come quella di Largo Sette Canali, dall’altro si professa una calma olimpica, premessa di una campagna elettorale lunga diciotto mesi nella quale, i tempi cupi, saranno riservati per l’ultimo sforzo.

Pertanto, riprendendo il filo interrotto solo qualche giorno fa, nell’ipotetico scambio di battute in differita s’innesta anche la questione relativa al palazzetto dello sport di Paola. Da un lato il sindaco Basilio Ferrari, forte dell’assegnazione della gestione ad un privato, ha dichiarato: «Siamo stati costretti dal Ministero a dare in gestione le strutture sportive. Altre possibilità non ce n’erano, se non quella di chiuderle».

Interpretando questa dichiarazione come vicaria di una precisa volontà a non occuparsi della faccenda, il duo dimesso non si è lasciato sfuggire l’occasione per puntualizzare un dettaglio nevralgico. Relativamente alla scala di priorità con la quali questa amministrazione affronta le questioni che la riguardano, dalla conferenza stampa dei due ex consiglieri socialisti, è emerso che: «Quando si deve giustificare una mancanza, si mettono avanti i revisori dei conti e il Ministero. Un esempio lo abbiamo avuto con il Palazzetto dello Sport. Da quanto è stato possibile apprendere dai giornali, è emerso chiaramente che gli attuali amministratori si giustificano fornendo una versione secondo cui il Ministero e i revisori avrebbero detto loro che, per gestire quel bene pubblico, è necessario rientrare economicamente del 36%. Gli stessi revisori, lo stesso Ministero, hanno detto a quest’amministrazione che non si potrebbe assumere nessuno. Invece, cosa succede? L’amministratore ha stabilito delle priorità, quindi ha iniziato a interloquire con revisori e Ministero affinché gli dessero l’opportunità di assumere qualcuno. Ovviamente, esistendo dei margini di trattativa, alcune operazioni forzate è stato possibile compierle, per cui è normale che siano riusciti. È una questione di priorità: assumere un dirigente all’Ufficio Tecnico è stata una priorità per quest’amministrazione, mentre rendere la palestra fruibile alle associazioni sportive non lo è stata. È semplice. Ma noi non ne facciamo una questione di meriti o di demeriti, la gente è stanca di vederci litigare. In questa campagna elettorale vogliamo tornare a parlare di Paola e basta, noi non vogliamo ricostruire sulle macerie degli altri».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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