unla paola

Per “irrompere” nella sede Unla Paola hanno trapanato la serratura

Senza scuse, senza spiegazioni, l’atto di “irruzione creativa” operato nei confronti della sede dell’Unla Paola, in c.da Sotterra, resta avvolto nel mistero.

Una spiegazione razionale, considerando l’assunto secondo cui l’amministrazione comunale sta procedendo alla ristrutturazione degli edifici scolastici cittadini, potrebbe essere formulata a partire da una sostanziale mancanza di rispetto. Non per altro, ma perché l’Unla (Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo) non è una sigla fine a se stessa, è un “Ente Morale” riconosciuto dallo Stato sin dal 1952. A Paola, quest’unione è presente addirittura da prima e – quindi – appartiene all’identità della città da oltre sessantacinque anni. “Invaderne” la sede, sia pur per fini “nobili” atti a rinverdirne gli ambienti, senza avvisare nessuno dei referenti locali, è stato un atto di un’indelicatezza disarmante.

Forzatura-Serratura-Sede-Unla
La serratura “trapanata”

Perché arrivare a perforare col trapano il bussolotto della serratura all’ingresso, quando sarebbe stato molto più facile chiederne le chiavi? Un’azione inspiegabile, anche perché dentro quelle stanze – come già specificato ieri – erano contenuti i frutti di decenni passati a ricercare, catalogare e custodire opere addirittura uniche nel loro genere (basti pensare alle copie originali dei libri di Vincenzo Padula, o il solo esemplare del romanzo di Caterina Maresca introdotto da Leonida Repaci). I locali dell’Unla Paola, inoltre, sono attualmente un punto di riferimento per coloro che vorrebbero alfabetizzarsi riguardo i nuovi linguaggi sorti insieme a tecnologie come il computer.

Lavori-Intorno-Libri-Accatastati-Sede-UnlaForse qualcuno ignora che a Sotterra, decine e decine di paolani hanno potuto apprendere le tecniche basilari per interfacciarsi agli strumenti informatici. Grazie ai corsi tenuti da tutor selezionati tra i ragazzi delle quinte classi superiori degli istituti cittadini, molte persone sono state messe in condizione di poter interagire con strumenti altrimenti “alieni”. Per questo l’irruzione, per quanto “costruttiva”, pare incomprensibile.

 

La squadra di operai diretti dal pro-tempore capo dell’Utc amministrato da Ferrari, l’ingegnere Fabio Pavone, avrebbe agito sotto la spinta di una “furiosa” urgenza ristrutturatrice, certificata dall’importanza attribuitale con i tanti servizi fotografici sui lavori posti in essere, pubblicati ossessivamente sulle bacheche virtuali di ogni accolito della maggioranza di governo cittadino.

Invasione-Unla (1)Perché non avvisare nessuno? Perché non consentire perlomeno un idoneo trattamento di confezionamento, imballaggio e censimento delle opere e delle suppellettili presenti all’interno?

Computer, fotocopiatrici e libri, sarebbero stati soltanto accatastati e protetti – si fa per dire – con un telo di plastica (anche se non tutto pare essere presente), mentre intorno i muri dello stabile – condiviso dalla sede Unla e da una scuola – venivano “grattati” e rinforzati con reticolati metallici e nuove passate di cemento.

Il tutto senza provvedere a ripristinare la serratura “scassinata”. Oggigiorno la sede dell’Unla è alla mercé di chiunque.

Chissà cosa ne penserà l’eurodeputato Vitaliano Gemelli, presidente nazionale dell’Unione i cui referenti locali, ieri, hanno tentato invano di incontrare sia il sindaco Ferrari che il pro-tempore capo dell’Utc Fabio Pavone.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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