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Una questione perniciosa e pazzesca. In tutta onestà, discostando l’emotività dalla lucida ricostruzione dei fatti così come dovrebbero essere avvenuti, nessun altro aggettivo è sorto nella mente per descriverla. Perché, da qualsiasi prospettiva la si osservi, la situazione generatasi con l’irruzione “costruttiva” nei locali che ospitano la sede dell’Unla Paola a c.da Sotterra, non può essere definita in altro modo. “Perniciosa e pazzesca” perché, da un lato, il comune sarebbe intervenuto per ristrutturare lo stabile, dall’altro – gli operai intervenuti – non avrebbero rispettato la “sacralità” delle opere ospitate. Su tutte alcuni volumi risalenti al 1700 che sarebbero stati, incautamente, deposti sul pavimento (per non dire “accatastati”). Eppure l’impresa intervenuta avrebbe avuto il placet dell’amministrazione, tanto che l’ing. Fabio Pavone (capo dell’Utc) dovrebbe essere il direttore di tali, irruenti, lavori di ristrutturazione.
Secondo alcune testimonianze, non avendo ricevuto alcuna comunicazione in merito, gli appartenenti all’Unla paolana, associazione che vanta sessantacinque anni di storia sul territorio e membri encomiabili come Attilio Romano, non sarebbero stati messi al corrente dell’imminente inizio di tali lavori. Sarebbero arrivati a cose fatte, con i tinteggiatori nelle stanze e i computer chissà dove. Perché allo stato attuale, secondo indiscrezioni, sembrerebbe che molte suppellettili e qualche libro raro manchino all’appello.
Della questione, probabilmente, dovrà farsi carico il referente istituzionale preposto al controllo dei lavori, e pare che già nella giornata di ieri il numero dell’ing. Pavone sia stato spesso composto, per rispondere di questa nuova modalità operativa di coloro che dovrebbero “migliorare” l’attualità cittadina.
