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Ormai tra i rappresentanti di categoria sarebbe in voga uno sfottò, perché – stanti le continue defezioni di commercianti che chiudono i battenti su Corso Roma – starebbe serpeggiando la convinzione diffusa a considerarsi dei “superstiti”. Tenendo presente che sull’isola pedonale, caparbiamente installata da Basilio Ferrari, il numero delle attività “chiuse” (o in dirittura di chiusura) pare lievitare ogni giorno che passa, tra i pochi rimasti ancora “aperti” sarebbe in voga l’appellativo di “naufrago”.
Rivolgendosi l’un l’altro come fossero compagni di sventura, i commercianti di Corso Roma sarebbero ormai determinati a serrare nuovamente le saracinesche, per recarsi – in segno di protesta – ancora una volta presso il municipio, laddove vorrebbero incontrare il timoniere della barca andata oltre la deriva.
Peccato che tra loro, dopo i recenti “abbandoni”, mancheranno il titolare di una storica macelleria, quelli di un takeaway, le anime di una pizzeria e – se non dovessero sbrigarsi con l’organizzazione del corteo – potrebbero venir meno persino un parrucchiere ed un venditore di abiti da donna. Sicuramente non ci sarà il titolare dell’edicola che, per anni, è stato il riferimento di tanti lettori cittadini. È infatti notizia dell’altro ieri la chiusura del “Prisma”, storico punto di ritrovo per molti amanti della carta stampata, sia locale che nazionale, nonché di cultori delle più introvabili collezioni fumettistiche e di almanacchi.
Una nuova voce che si spegne su quello che l’amministrazione seguita a definire: «il salotto della Calabria»; un luogo tanto reclamizzato quanto incapace di dare riscontri fattuali alle parole con cui lo si ostenta.
Come sia possibile sentirsi nel “boudoir della Regione” quando, girando lo sguardo da un lato all’altro del Corso, sulla superficie delle imposte chiuse sono affissi cartelli che recitano: «Cedesi attività» o «Chiuso per cessata attività»; è un mistero che solo l’amministrazione guidata da Ferrari riesce a comprendere. Per il resto dei paolani, ma soprattutto per i commercianti, l’enigma resta in piedi e, ogni giorno che passa, propone come unica soluzione la chiusura. Isola pedonale “zero”, commercianti “-4” (e presto “-6”).
