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All’ombra del sottobosco politico, nel Sant’Agostino, le azioni volte a dare una scossa amministrativa alla città di Paola starebbero susseguendosi con un ritmo frenetico. Per nulla soddisfatti dell’andazzo generale, un manipolo di rappresentanti del consenso popolare e del potere esecutivo, starebbero organizzandosi per far sentire il proprio peso sulla mano di Ferrari. Ognuno per suo conto, tutti per le propagazioni assessorili detenute, starebbero circondando il sindaco che – a questo punto – potrebbe essere presto chiamato ad una scelta. Perlomeno utile a comprendere “da che parte sta”.
Perché ad ogni giorno che passa, le ricostruzioni dei giornali volgono sempre più al peggio, non trovando alcuna smentita ufficiale e, anzi, ricevendo conferme virgolettate tali da non indurre sonni tranquilli nella maggioranza. Proprio ieri, il referente più autorevole del Pri (partito di maggioranza che detiene un assessorato e la presidenza del Consiglio) ha manifestato la pretesa di ricevere risposte su un tema “caldissimo” qual è il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, mentre la neonata “Grande Paola” (fusione dell’asse Gaetano&Sbano) ha chiesto lumi sul bando relativo al servizio idrico integrato e di depurazione. “Ecologia Oggi” e “Laopools”, tanto per fare il punto, due società private con cui i rapporti si sarebbero deteriorati alla luce di qualche mancato adempimento, forse ascrivibile ad entrambe le parti coinvolte nei rispettivi sodalizi, laddove il comune è comunque il denominatore condiviso. Perché secondo indiscrezioni, almeno una delle due ditte avanzerebbe già qualche mensilità non corrisposta. Siccome in questo modo potrebbero essere gettate le basi per un definitivo irrigidimento delle varie posizioni, che potrebbero diventare evidenti dinnanzi agli occhi dell’opinione pubblica, qualcuno starebbe meditando la possibilità di gettare la spugna. Tant’è che a mezza bocca, molti frequentatori abituali dell’aula “Lo Giudice”, avrebbero confermato la possibilità che qualcuno si sia mobilitato per organizzare una vera e propria raccolta firme per sfiduciare Ferrari. Una sorta di “sistema Occhiuto”, ordito sottotraccia per via di un’irritazione andata oltre il dissenso. Proprio per questa ragione, dalle parti di coloro che condividono idee socialiste e democratiche, qualcuno non avrebbe gradito questa eventualità. Perché se davvero si tratta di una crisi, bisognerebbe renderla evidente dinnanzi agli occhi dei cittadini. Gran parte della minoranza, in definitiva, non starebbe aspettando altro che una resa dei conti “consiliare”, pubblica e visibile.
