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Paola – Cittadini vessati dalle tasse, si sta meglio a Fuscaldo

Nel clima arroventato dal paventato “salasso” che s’abbatterà sui cittadini sul fronte del servizio della raccolta rifiuti, suscita stupefacente clamore il raffronto tra la realtà fiscale di Paola e quella di Fuscaldo. Il parallelismo tra i due centri urbani non è determinato dalla contiguità territoriale, bensì dalla medesima condizione di dissesto finanziario deliberata per entrambi gli enti amministranti. Nello specifico, facendo un raffronto tra le quote fissate da comuni che divergono per superficie (Paola s’attesta sui 42Kmq mentre Fuscaldo è intorno ai 60) e per popolazione (poco più di 16mila anime per la città di S. Francesco, contro le 8mila del centro da cui proveniva Sua madre Vienna), viene fuori uno specchiamento impietoso. Andando nel dettaglio, tra quote “fisse” e “variabili” questi sono i dati: a Paola l’utenza domestica per un nucleo composto da tre persone, paga una “quota fissa” di 1,82€, a Fuscaldo – per lo stesso numero di cittadini – la tariffa richiesta è di 0,15€; per quanto concerne la parte “variabile”, a Paola, le stesse tre persone, dovranno prevedere 381,49 €, a Fuscaldo “solo” 186.

A questo punto viene lecito chiedersi il perché di tanta differenza, e non suona affatto “inconsueto” il monito lanciato dai commercianti dell’Unipro che – in una nota – hanno lamentato gli effetti della situazione paolana. «Benvenuti in Europa – scrivono i commercianti cittadini – questo potrebbe essere lo slogan della nostra amministrazione per quanto riguarda il servizio TARI (raccolta e smaltimento rifiuti) da quando la gestione, attraverso un “Bando Europeo”, è stata affidata alla ditta che è risultata vincitrice della gara d’appalto. A noi non interessa ne chi è la ditta ne chi ha redatto il bando, ma da semplici cittadini di questo comune, ci stiamo facendo delle domande e vorremmo delle semplici risposte da parte di una amministrazione che dimostra, giorno dopo giorno, di essere lontana mille miglia dai suoi amministrati. Ci chiediamo come sia possibile votare e approvare una tariffazione così alta per la TARI, tassa che va ad incidere  sulla normale gestione amministrativa di ogni famiglia paolana, e la cosa strana è che con la differenziata il sindaco aveva specificato anche in consiglio comunale, in uno dei suoi monologhi (al pari del consigliere De Rosa che gli fa sempre eco), che grazie al bando Europeo e alla raccolta differenziata si sarebbero abbattuti i costi di gestione e Paola sarebbe stata sempre più bella e più pulita. A noi cittadini questi miglioramenti in termini di servizio e di pulizia generale non ci sembrano arrivati, ma potrebbe essere al quanto soggettiva questa dichiarazione, ma quello che è oggettivo è l’aumento dei costi di gestione e delle tariffe. Andiamo a specificare meglio le nostre perplessità anche perché viviamo nel mondo virtuale e le notizie si possono trovare facilmente. Il nostro comune prevede per l’anno 2016 una raccolta per la Tari pari ad € 4milioni 570mila, contro € 3milioni 970mila dell’anno 2015, un aumento di circa € 600mila senza spiegarne i motivi, ad esempio: “popolazione maggiore” oppure “aumento del servizio”; ed è proprio questo che non riusciamo a capire. Non riusciamo a capire come sia possibile che 16mila residenti siano gravati da cotanta tassa che si ripercuote in € 285 pro capite, che significa che ogni residente paolano paga ogni anno per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti una cifra iperbolica. Per fare qualche esempio a Roma questa cifra è di € 276,00, e parliamo della capitale d’Italia, a Milano scende a € 225,00 a Torino e a Genova scende ancora a € 203,00 a Bari scende a € 200,00 e a Bologna scende addirittura sotto i € 200,00 attestandosi ad € 173,00. Qui abbiamo fatto solo degli esempi in delle città metropolitane lontane e sicuramente più organizzate di un piccolo centro come il nostro, ma adesso facciamo degli esempi, poco gratificanti per la nostra amministrazione, di due paesi a noi vicini: prendiamo ad esempio Fuscaldo,paese in dissesto finanziario come il nostro, previsione della raccolta TARI anno 2016: € 909.147,54 per una popolazione residente di 8mila persone, totale pro capite € 113.64. Lasciamo a tutti i nostri concittadini fare le dovute proporzioni in termini di servizio e di esborso economico. Vogliamo fare anche un esempio di un comune non in dissesto: Fiumefreddo; in quel paese una famiglia di 4 persone che vive in un appartamento di 110 Mq paga per la Tari circa € 300 all’anno (mentre nel comune di Fuscaldo pagherà circa € 240) ma leggete bene quella ipotetica famiglia residente nel nostro comune pagherà circa € 680, anche in questo caso lasciamo le considerazioni a chi leggerà questo articolo. Il nostro vuole essere un grido di allarme per tutte le categorie che compongono il variegato tessuto cittadino, sapendo che andando di questo passo e incrementando solo i costi e le spese e facendoli pagare solo ai cittadini attraverso l’aumento indiscriminato delle tariffe senza prevedere, a nostro avviso, nessun tipo di sviluppo politico economico della città si andrà verso un punto di non ritorno e ricordiamo a questo proposito che la popolazione della nostra città sta scendendo in modo spaventoso e continuo, dato questo che secondo noi non è di certo indice di gradimento nei confronti del paese e di chi l’amministra. Speriamo in un ripensamento  dell’amministrazione e di riguardare le tariffe e di rivederle e renderle più congrue rispetto al servizio dato e in più sproniamo la giunta e il consiglio ad adottare provvedimenti che possano al più presto invertire una rotta che sembra irreversibile».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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