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Parlando con l’esponente più giovane in lizza per la fascia tricolore di Fuscaldo, il commercialista Andrea Filella, la solidità di taluni luoghi comuni che caratterizzano la considerazione riservata all’età anagrafica nell’esperienza politica, è venuta a mancare. Nessun segno di impulsività, nessuna esuberanza fuori dagli schemi dialettici del “possibile”, niente che abbia fatto scivolare il discorso verso derive “sognatrici” di cui la martoriata realtà meridionale generalmente si nutre. Nonostante i suoi 35 anni, il portacolori della lista “Il futuro che vogliamo”, ha manifestato un pragmatismo inconsueto, fatto di pacatezza nei toni e di concretezza nei concetti espressi, caratteristiche cristallizzate in un programma elettorale che nella “meglio gioventù” sembra aver basato il suo cardine. Ciononostante, nel raggruppamento di Filella c’è anche il candidato più anziano, “estremo” anagrafico di un elenco nel quale la presenza di quattro donne, tutte d’alto profilo culturale, conferma l’intenzione di rimanere in linea con l’attualità della rappresentatività europeista.
Costretto a partire senza rincorsa, per via delle alchimie politiche locali che appaiono ancora farraginose sul piano del dinamismo organizzativo, il candidato alla sfida che domenica prossima si esaurirà nel confronto con Gianfranco Ramundo e Francesco Leta, ha inteso puntualizzare subito un aspetto “distintivo” e generale della corsa alle amministrative. «Il dato emerso nel corso di questa campagna elettorale – ha esordito Andrea Filella – parla di un confronto svoltosi in un contesto atipico, dove la maggioranza uscente si è resa protagonista di attacchi funzionali ad aggredire chiunque si sia proposto come alternativa, sovvertendo il tradizionale ordine delle parti che, generalmente, si sviluppa secondo uno schema che attribuisce l’irruenza a coloro intenzionati a subentrare. Per questo motivo antepongo primariamente un attestato di solidarietà al candidato Leta, il quale è stato addirittura intralciato da inconvenienti tecnici sorti nel corso dei suoi comizi. Tuttavia, tralasciando questi aspetti pittoreschi, ritengo che il confronto vero e proprio si sia tenuto sui programmi». Forte del supporto di una squadra coesa e volitiva, il giovane commercialista ha quindi messo in chiaro i punti su cui, a suo parere, il rilancio di una realtà territoriale che sta vivendo finanche la crisi della recessione demografica. «Combattere lo spopolamento è una nostra priorità – ha detto Filella – e per farlo abbiamo messo in campo proposte funzionali a lenire il disagio della disoccupazione, con l’eventuale attivazione del microcredito comunale, che andrà a fungere da garanzia e a coprire gli interessi passivi su prestiti contratti da giovani intenzionati ad aprire un’attività. Intendiamo poi valorizzare la cultura, ristrutturando iniziative già rodate e proponendo nuove chiavi di lettura riguardo tradizioni che, dalle nostre parti, sembrano essersi appiattite solo sulla funzione folkloristica delle sagre. Di concerto con l’Unical proporremo Fuscaldo come sede di alloggi per studenti pendolari che, ad un prezzo simbolico, potrebbero usufruire di appartamenti già individuati grazie alla sinergia con diverse associazioni di categoria. Intendiamo costituire una commissione che dalle nostre parti ancora non si è vista, che tratti e sviluppi i temi delle pari opportunità. Istituiremo un ufficio di europrogettazione che sia capace di interpretare e recepire i bandi europei e che, soprattutto, sia in grado di darci accesso a quei fondi comunitari attualmente in dispersione. Infine, per valorizzare capillarmente il territorio, proporremo l’istituzione del consigliere di circoscrizione che sarà la figura con cui l’amministrazione si interfaccerà in quelle zone non coperte da un comitato di quartiere. Poi ci sarebbe da rimettere mano ad un piano spiaggia che, attualmente, su sedici postazioni disponibili ha visto la presentazione di sole cinque domande di cui due sul medesimo lotto. Insomma gli ingredienti ci sono tutti e tutti convergono nell’idea del futuro che vogliamo e che, nelle nostre intenzioni, si chiama Fuscaldo».
