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Paola – 13mila€ al giorno per i rifiuti, paura tra i commercianti

La “nuova” Tari (Tassa Rifiuti) deliberata dall’amministrazione Ferrari per il 2016, ha sollevato – inevitabilmente – il malumore della cittadinanza. Da quando i raffronti con l’annualità precedente e soprattutto il confronto (impietoso) col vicino e dissestato comune di Fuscaldo, hanno reso evidente l’entità del peso fiscale posato sulle spalle dei paolani, da più parti si sono levate voci di critica. Tra le diverse frange che compongono la popolazione, una parte importante è costituita da coloro che gestiscono un’attività commerciale, e siccome finora è stato dato conto dei dati inerenti le utenze domestiche, è opportuno allargare il raggio delle informazioni e cercare di comprendere cosa dovrebbe accadere a coloro che sbarcano il lunario con iniziative “private”. In tal senso è risultato utile fare riferimento all’associazione che riunisce i commercianti e gli artigiani cittadini, l’Unipro, che alla luce dei rincari schematizzati dagli amministratori comunali, ha lanciato il suo grido d’allarme. «Da quello che siamo riusciti a comprendere – hanno esordito gli iscritti – sembrerebbe che la nettezza urbana di Paola costi all’incirca 13mila euro al giorno, una cifra desumibile dal nuovo piano Tari 2016. 4milioni e 800mila euro comprensivi dell’addizionale provinciale del 5% (per un valore di circa 222mila euro, ndr), che paiono veramente una cifra astronomica per un comune di 16mila anime distribuite su una superficie di 42 Kmq. Il nuovo aumento tariffario non ha risparmiato nessuno, utenze domestiche e non sono lievitate  vista d’occhio. Forse sono aumentate le tonnellate trasferite in discarica? Non lo sappiamo. Di sicuro c’è che nel 2015, il quantitativo dei rifiuti prodotti a Paola si è aggirato sulle 6.600 tonnellate, pertanto ci chiediamo se, in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, siano aumentati i consumi. Potremmo ipotizzare che la reclamizzata raccolta differenziata, in realtà non funziona. Sarebbe bello sapere quanto costa in discarica una tonnellata di differenziata rispetto ad un’equivalente quantità di indifferenziata. Non lo sa nessuno e la voce riportata per il 2016 parla genericamente di 1milione d’euro per il “costo discarica”. Le utenze domestiche e non che fanno la differenziata, hanno avuto riduzioni? Abbiamo analizzato il piano tariffario e siamo giunti a conclusione che sia completamente da bocciare. La città è al collasso, non può reggere quest’altro aumento, sarebbe opportuno che il consiglio intervenisse nuovamente per rivedere le tariffe, perché così come sono state deliberate rischiano di far collassare i fragili equilibri che sino ad oggi hanno consentito di mantenere flebilmente teso il filo dell’occupazione e dello sviluppo. Ma se si continuano a mettere le mani in tasca ai paolani a questo modo, ne scaturirà un effetto domino che penalizzerà tutti. Le tariffe non domestiche sono aumentate, rispetto al 2015, con un picchi che arrivano ad un incremento del 43,94% per la “quota fissa” e ad un +30% per quella “variabile” per chi gestisce un’attività che rientra nella voce: “Negozi abbigliamento calzature libreria cartoleria ferramenta e altri beni”. Infatti, in quel caso, si passa da una tariffa fissa che nel 2015 era attestata su 1,28€ a quella di 2,29€ di quest’anno, mentre la parte variabile è passata dai 2,73€ del 2015 ai 3,92€ del 2016. Gli aumenti sulle utenze non domestiche rispetto al 2015 – conclude l’Unipro – vanno dal 9% al 30% sulla parte variabile e dal 19% al 43% su quella fissa».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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