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Paola: Brasile tabù per Ciodaro, pure Roberto Perrotta “la sfida”

Continua ad allargarsi il fronte di coloro che si sono sentiti “tirati in ballo” dalle affermazioni della presidente del consiglio paolano, dott.ssa Emira Ciodaro, pronunciate nel corso dell’ultima adunata consiliare del 16 giugno scorso.

In attesa di documenti certificanti l’organizzazione economica della trasferta brasiliana compiuta da una passata amministrazione in ottemperanza ad un gemellaggio tra comuni, carte che suffragherebbero in maniera “inequivocabile” le posizioni di coloro che smentiscono la Ciodaro, quest’oggi bisogna registrare la reazione di colui che – all’epoca dei fatti – rappresentava il vertice amministrativo del Sant’Agostino, l’allora sindaco Roberto Perrotta.

Il primo cittadino che guidò la spedizione sudamericana, parlando forse a nome di tutti coloro che sono stati chiamati in causa, ha detto di voler lasciare «agli altri, volentieri, questo vezzo terribile di spargere disinformazione e, quindi, zizzania e malevolenza: al più, la ripugnanza nell’ascoltar simili frasi, viene addolcita dalla serenità della propria coscienza. È stata una bellissima occasione, fortemente voluta e patrocinata dal maresciallo Rocca, che è servita per rinsaldare legami; agli altri, lasciamo volentieri il fiele. Certo, gli antichi avrebbero detto: da che pulpito viene la predica, ma noi che non abbiamo conosciuto l’onta della giustizia, rimaniamo nel nostro decoroso silenzio, anche perché, per dirla come Alda Merini – ha concluso Roberto Perrotta – amiamo chi sceglie con cura le parole da non dire e disprezziamo, di conseguenza chi parla a vanvera».

Disinformazione, zizzania e malevolenza, un climax ascendente di termini che la dicono lunga sull’attuale clima respirato in città, una situazione forse favorita dalla necessità di dare avvio “sonante” alla campagna elettorale che, da qui ad un anno, assegnerà altri equilibri in seno al Sant’Agostino.

In attesa di scoprire se dalle parti dell’attuale aula “Lo Giudice” qualcuno si prenderà la briga di rispondere, questa – su per giù (sempre in attesa delle “prove documentali” che, in “esclusiva”, si dovrebbero poter consultare su questa testata) – potrebbe essere la versione della storia più attinente alla realtà.

Il viaggio in Brasile è stato compiuto per onorare un patto di gemellaggio tra la città di Paola e quella di Barra do Piraí, località funzionale all’instaurazione di relazioni internazionali per i calabresi nel mondo. La visita, organizzata secondo un programma che ha previsto più tappe, è stata anche l’occasione per un incontro “istituzionale” tra il sindaco Perrotta e il suo omologo “megalopolitano” di Rio de Janeiro (occorrenza che ha rappresentato il fiore all’occhiello incastonato nei meriti dell’organizzatore, perché un faccia a faccia con il primo cittadino di una città che vale quanto uno Stato, è un evento più unico che raro).

Alla spedizione avrebbe dovuto prender parte anche l’attuale consigliere “dissidente”, Francesco Aloia, sostituito all’ultimo minuto da Beniamino Abruzzo per ragioni di indisponibilità.

Il comune, per l’operazione, aveva stanziato 7mila euro ma, all’esito conclusivo della vicenda, s’è trovato a spenderne solo 3mila, perché la parte restante (4mila euro) è stata restituita in persona dal Maresciallo Elio Rocca (organizzatore della spedizione), con tanto di ricevuta da parte dell’economo comunale dell’epoca.

Una spesa di 3mila euro, per nove persone che hanno totalizzato quindici giorni di visita in trasferta intercontinentale, pare proprio “sopportabile”, ben lungi dal rappresentare quel fatto “esecrabile” così come sembra sia stato presentato nel corso dell’ultimo consiglio comunale cittadino.

Questo per via delle spese volontariamente affrontate “di persona” dai partecipanti, i quali – nonostante fossero previste 400 euro dal comune – hanno preferito mettere mano alla propria tasca. L’occorrenza, oltre che ad essere stata testimoniata da Marcello Molinaro, ha riguardato anche Roberto Perrotta che – accompagnato dal figlio – si è fatto carico del biglietto, così come risulta dagli atti.

A questo punto urge comprendere “come mai” si sia tornati a menare il can per l’aia, a ripresentare un confronto con quel passato che però ora ritorna e chiede riscontri. In attesa di comprendere come verrà sbrogliata questa matassa, proseguiranno puntuali gli aggiornamenti.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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