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Mentre lo stato di balneabilità del mare continua a rappresentare un grattacapo notevole, con continue segnalazioni relative ad avvistamenti di quelle che la Procura della Repubblica di Paola definì efficacemente con l’espressione «strisce ripugnanti» sul pelo dell’acqua, l’attenzione dei bagnanti cittadini sembra essersi spostata (anche) sul fronte della spiaggia.
A pochi giorni dall’inizio ufficiale dell’estate, lo stato di incuria in cui versa la parte più “frequentata” del litorale, appare evidente in tutta la sua bruttezza. Probabilmente a causa dell’inciviltà di pochi, sulla spiaggia paolana non è raro incontrare rifiuti disseminati un po’ ovunque, costituiti principalmente da incartamenti per il cibo e bottiglie di vetro che – probabilmente – vengono abbandonati da frequentatori casuali delle giornate da “bollino rosso” e da balordi che si divertono a utilizzare la spiaggia per le loro abbuffate delle “ore piccole”. Ovviamente la questione, in prossimità della terza domenica di giugno, sta caratterizzando negativamente l’avvio della bella stagione paolana, con tanti villeggianti e residenti costretti a dribblare il pattume per individuare una zona idonea a piantare l’ombrellone senza correre il rischio di tagliarsi con qualche coccio o di inzaccherarsi con qualche avanzo di cibo in decomposizione.
Interessata da questo “squallido” fenomeno, la fascia litoranea cittadina ha perso molto del suo già precario fascino e, per questa ragione, dalle parti del Sant’Agostino s’è pensato di correre ai ripari.
È notizia di oggi l’impegno del vicesindaco Francesco Sbano, assessore delegato anche all’ambito turistico, che su internet ha annunciato un’imminente operazione di pulizia che verrà posta in essere lunedì 19 giugno (a due giorni dal solstizio d’estate) da una squadra costituita da almeno 15 operai, ai quali – in futuro – potrebbe venir affiancata una macchina progettata proprio per nettare la spiaggia all’impressionante ritmo di 28mila mq all’ora, un apparecchio che – trattore a parte – dovrebbe avere un costo che oscilla dai 15mila ai 25mila euro (a seconda del modello) e che i cittadini sarebbero ben lieti di vedere “investiti” in questo settore.
In attesa di veder attuata questa intenzione, per il momento la spiaggia paolana verrà “ripulita” secondo la prassi usuale, con gli operai che a mano saranno chiamati a mettere mano a diverse situazioni muniti dei classici utensili e dell’immancabile sacchetto. La speranza è che ci si concentri molto su quelle zone “a rischio”, come le foci dei tanti rigagnoli che spesso sono caratterizzati dalla presenza di materiale putrescente che oltre ad offendere la vista va anche ad infastidire l’olfatto di chi intendesse passare qualche ora di relax.
L’estate è ormai prossima e Paola non merita di partire col “solito” gap che la separa da altre più frequentate realtà, per far questo però occorre la collaborazione civica dei cittadini e – soprattutto – la pulizia del mare, punto – quest’ultimo – che verrà seguito con costanza, perché sarà pur vero che i panni sporchi si devono lavare in casa senza amplificare i problemi attraverso la diffusione di notizie scoraggianti, ma se l’acqua con cui li si bagna è quella “solita” del mare cittadino, allora sarà impossibile vederli puliti.
