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Mentre, inesorabile, s’avvicina la data del prossimo consiglio comunale per discutere “sul” bilancio predisposto dall’amministrazione Ferrari e sollecitato da Sua Eccellenza il Prefetto, in città continuano a tenere banco altre discussioni. Accantonando l’argomento relativo al prossimo “piano d’assunzioni” che – secondo indiscrezioni – avrebbe avuto l’avallo ministeriale e consentirà al comune di dotarsi di quel personale invocato dall’esecutivo con la delibera n.56 dello scorso 27 aprile, la questione che continua a smuovere il ventre molle della politica riguarda la gestazione delle varie coalizioni che intendono presentarsi all’appuntamento amministrativo in calendario fra poco meno di dodici mesi.
Se nell’alveo centrosinistro del flusso dialettico in corso tra le varie fazioni non si registrano particolari novità, nella parte centrodestra qualche scoglio inizia a turbare l’andamento della corrente che sembrava destinata a giungere nella medesima foce in cui sboccò nel 2012. Indipendentemente dagli accordi che sarebbero stati raggiunti dal sindaco e da alcuni membri dell’attuale maggioranza, di intese con un’altra grande parte dei sostenitori consiliari di questa amministrazione, pare esservi solo una labile traccia. Caratterizzato dall’esuberanza di molti attivisti, un raggruppamento di forze desiderose di amplificare l’immagine di Paola, starebbe cercando d’assestarsi lungo una rotta più in linea con le ambizioni giovanili da cui è sorretta. Nonostante abbia forti richiami nell’esecutivo in carica, questa neonata formazione pare non temere confronti, né tantomeno sembra patire gli influssi deferenziali che stanno sconvolgendo altre compagini. Nonostante il carisma esercitato dai leader, nessuna garanzia di comando pare esser stata avallata, perché l’intelaiatura dell’eventuale lista da proporre pare essere stata fondata sulla reale consistenza elettorale di ognuno. Come a dire: «Se non dimostri di avere consensi, è inutile che aspiri a ruoli dirigenziali».
