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11 luglio, San Benedetto, patrono d’Europa.
La chiesa ricorda anche Sant’Olga di Kiev (granduchessa): è tra i primi santi russi inseriti nel calendario cattolico, anello di congiunzione tra l’epoca pagana e quella cristiana.
Questa la sua storia.
Nel 903 sposò il principe Igor, divenuto nove anni dopo Gran Principe di Kiev. Dopo circa quarant’anni, rimase vedova a seguito dell’assassinio del marito, il figlio aveva solo tre anni. Il popolo vicino credeva sarebbe stato facile estendere i confini tramite il matrimonio tra Olga e il loro principe Mal, ma non avevano fatto bene i conti; Olga era determinata a conservare ciò che spettava al figlio e mise in atto tutta la ferocia di cui fu capace.
Quando si vide arrivare venti tra i migliori uomini Derevljani allo scopo di persuaderla, lei ordinò di seppellirli vivi. Poi, fingendo di accettare la proposta di matrimonio, chiese di conferire con le persone più sagge tra i Derevljani: furono accolti con l’invito di un bagno a vapore ristoratore, da cui non uscirono più, perché bruciati vivi. Altri uomini, fatti ubriacare, furono sterminati dai suoi soldati; i sopravvissuti, implorarono pietà chiedendo di poter pagare un tributo in miele e pelli, invece lei chiese tre piccioni e tre passeri per ogni casa. Ottenuto il tributo, Olga attese la notte per rilasciare i volatili ma alle zampe di ognuno fece legare un pezzo di zolfo avvolto in un tessuto; facile immaginare con quale velocità si diffusero le fiamme nel villaggio…. Così, molti ancora morirono, i pochi rimasti, anche se anziani, furono schiavizzati.
Olga non aveva dimenticato che furono i Derevljiani ad uccidere il marito, e ora era chiaro che non si sarebbe fatta intimorire da nessuno: il regno era suo, un giorno sarebbe stato del figlio…mai sfidare una madre!
OMega.
