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Paola: L’impegno frustrato dall’inciviltà. “Basta degrado!”. FOTO

Da un paio di giorni pare proprio che le cose, dal punto di vista “contestuale” della realtà visibile cittadina, si siano messe a girare per il verso giusto.

A quanto pare, iniziata da un gruppo di solerti operai su cui ancora non si è posato l’obiettivo fotografico e “documentatore” di una certa propaganda esecutiva, l’opera di pulizia della spiaggia va a gonfie vele. Da ieri i progressi sono stati notevoli e l’arenile cittadino non appare più come una discarica a cielo aperto. Ottimo biglietto da visita per la prima domenica di luglio, anche l’acqua del mare appare finalmente per quella che sarebbe dovuta essere da sempre, cristallina e non “sfregiata” da quelle che la Procura della Repubblica di Paola – come già spesso citato – ha efficacemente definito “strisce ripugnanti”.

Un buon mattino ha illuminato l’inizio di questo mese cruciale per la Stagione estiva (intesa nel suo complesso di aspettative turistiche e commerciali), una bella sensazione anche per i residenti, finalmente orgogliosi di poter condividere immagini di una città per sua natura “meravigliosa”.

Seguendo questo processo di “ordinaria amministrazione”, Paola ha già recuperato la parvenza di una città – forse non ancora all’altezza per esprimere al meglio il suo essere “di” San Francesco – ma sempre migliore rispetto a quella vissuta nell’ultimo periodo.

Se da un lato tutto ciò dimostra come questo posto sia capace di rigenerarsi alla prima occasione utile, dall’altro certifica il “sonno” nel quale da troppo tempo languiva. Una dormita che sembra aver avuto effetti devastanti, oltre che sul territorio, anche nella cittadinanza, alienata dalla mancanza di un univoco esempio da seguire.

Patologie che l’ordinaria amministrazione non potrà curare, come ad esempio quella relativa alla perpetua deturpazione del territorio cittadino, operata con molta probabilità da residenti cui manca totalmente un riferimento morale. Nonostante l’alacre lavoro condotto dai ragazzi che si occupano della nettezza urbana: operai spesso a piedi, dotati di pettorina catarifrangente e muniti di un carrellino su cui sono disposti i bidoni per la raccolta, lavoratori in gran parte impiegati con formule di tirocinio, esposti ad ogni tipo di formalità contrattuale; molte strade della città appaiono imbrattate da sacchetti di rifiuti – per la maggior parte “indifferenziati” – accatastati in luoghi divenuti ormai “abituali”.

Cumuli di pattume deturpano gran parte del Centro Storico dove, tra passaggi carrabili e tradizionali “vinedde”, la situazione sfugge di mano persino a chi – in questo momento – sta dando il massimo.

Questa cattiva abitudine è una mancanza di rispetto grave, prim’ancora che all’intera collettività, soprattutto a questi giovani volitivi, i quali stanno mettendocela tutta nonostante l’asprezza delle condizioni. Per colpa di una sparuta minoranza, tutti i paolani stanno assistendo inermi alla frustrazione cui sono esposti tutti coloro i quali stanno cercando di impegnarsi per ripristinare la “normalità”. A causa di un gruppetto discorde dall’idea che a Paola c’è bisogno di raddrizzare la rotta, un nugolo forse ispirato da oscuri fini volti alla tutela di un presente caratterizzato dal “bisogno”, la Città non riesce ad irradiare la sua positiva influenza.

Per evitare che questa percettibile normalità si dissipi, andando poi a costituire il ricordo di una straordinaria attualità, sarebbe il caso che ciascuno si prendesse cura di ciò che è comune, considerandolo come l’opera collettiva dell’amore paolano, quel sentimento che già anima tutti i lavoratori che stanno impegnandosi, in ogni e ad ogni tipo di condizione, per non farlo affievolire.

Non intralciare, è già un modo per contribuire, partecipare sarebbe il top.

Fotogallery dell’inciviltà, scatti realizzati da coloro che quotidianamente sono in trincea

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About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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