Rabbia, disperazione, esasperazione è il sentimento che, in questi giorni, pervade molti cittadini paolani, in particolare le casalinghe che giornalmente devono far quadrare un bilancio sempre più magro.
Le bollette per i cosiddetti servizi, con delle cifre molto spesso superiori agli stipendi di tanti operai, pensionati e artigiani, ha reso ancora più caldo questo ferragosto per molte famiglie.
I discorsi di tutti i cittadini, sono ormai velati da una rassegnazione dove traspare l’impotenza nell’opporsi a quello che ormai appare come il destino inesorabile, di una cittadina che da tempo ha perso ogni interesse e capacità di reazione, ed assiste alle partenze – sempre più numerose – di quei giovani che sperano in una vita migliore, lontani da queste terre ormai prive di qualsiasi prospettiva lavorativa.
Siamo tutti consapevoli che il buco debitorio accumulato in questi anni, che non è ancora quantificabile, peserà per molti anni sui paolani. Ma il continuare ad addossare le responsabilità dei debiti sempre sulle precedenti amministrazioni – vezzo tipico italiano – non giustifica l’attuale tassazione.
Se si osserva lo schema della spesa globale, allegata, salta agli occhi come la quota maggiore sia dovuta alle spese per il personale, in evidenza anche la gestione della riscossione, in poche parole l’attuale gestione del ciclo dei rifiuti è “fallimentare” sotto tutti i punti di vista. Il tutto aggravato dallo spettacolo indecoroso che appare spesso in molte zone della città, e dal paradosso che ovunque si pratica la raccolta differenziata, le tariffe si riducono enormemente.
Un banale esempio per “conoscenza diretta”: Parma citta virtuosa nella raccolta differenziata, un appartamento medio con il nucleo familiare di tre persone paga ANNUALMENTE settanta, ottanta euro, ad una famiglia media paolana sembra incredibile, in quanto il loro corrispettivo si aggira sui quattrocento euro.
Purtroppo a fronte di una situazione ormai disastrosa, un operatore del settore ristorazione, quasi con le lacrime, mi ha confidato che nel mese di luglio ha guadagnato duecento euro. Anche questo è un dato innegabile: sfido chiunque a passeggiare in Corso Roma in queste sere, per rendersi conto della totale assenza di presenze turistiche.
Certo, la colpa non è solo di una amministrazione che si autocelebra su facebook, non si può chiedere novanta euro in un B&B, o addirittura millecinquecento per un appartamento che non ha alcuna delle caratteristiche necessarie a chi è abituato ad altre zone con servizi e confort.
Potrei continuare a disquisire all’infinito circa la possibilità di rendere appetibile – con varie iniziative a basso costo – la presenza turistica in città, ma questa è un’altra storia.
Ancora alcune considerazioni: un buon padre di famiglia, nei momenti di recessione, pensa alle cose essenziali, non si dovrebbero affidare incarichi e consulenze pensando alle prossime competizioni.
Una serata con uno spettacolo costoso non risolve una stagione fallimentare, non si colpevolizza chi richiama l’attenzione su un dato evidente, ossia le condizioni del nostro mare che spingono sempre più a villeggiare in altre regioni.
Ancora sulle tariffe, eredità – questa si – di passate amministrazioni, di aver creato tante cooperative per lo più a scopo clientelare-politico-elettorale, pesa su tutti i paolani.
Comunque, Buon Ferragosto dal Marsili Notizie