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Dal 10 al 20 agosto si è tenuta a Paola, al numero 13 di Corso Garibaldi, la mostra del pittore paolano Mario Perrotta dal titolo: “Incontri“.
Non ho chiesto personalmente all’artista il significato di tale titolo: quello che mi fa venire in mente è il celebre aforisma di Oscar Wilde: «Le cose vere della vita non si studiano né si imparano, ma si incontrano».
Perché le tele di Mario Perrotta proprio questo ci regalano: l’incontro con verità evidenti ma spesso date per scontate. E ciò che è dato per scontato finisce per non essere apprezzato, per essere dimenticato o, finanche, per non essere affatto percepito. Così, l’intensità raccolta di un tramonto, la quiete oziosa di una barca sulla spiaggia, la leggerezza di un volo di uccelli, l’armonia di un fiore, il dinamismo di un paesaggio, l’eloquenza di un volto: cose semplici, cose vere, che l’artista riesce a far riemergere dai fondali indifferenti e apatici di quell’oceano troppo profondo, troppo affollato, troppo complicato, che è la vita moderna Questa è l’arte: intuizione, soprattutto espressione di sensazioni cui un artista va inconsciamente e apertamente incontro, prova e lascia provare. Lasciamoci andare, allora. Annulliamo per un attimo la sfera razionale e abbandoniamoci a un viaggio emozionale unico e personalissimo “Incontri … amo” anche noi le cose vere della vita.
