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Paola – “Basta un Sì” e il PD s’impegna in prima persona. VIDEOREPORT

Alla fine i due presidenti non ci sono stati , gli Ordini professionali di avvocati e commercialisti paolani hanno evitato ogni polemica e si sono astenuti dal presenziare all’incontro che, sabato pomeriggio (15.10.2016), ha visto schierato un importante drappello di personalità rappresentative del Pd e del governo Renzi.

L’appuntamento, organizzato dal comitato “Basta un Si”, è stato partecipato da una discreta quantità di pubblico ed ha visto la presenza di molti esponenti locali della costituenda “altra coalizione” di centrosinistra. Tra i “volti noti” incrociati nella lunga attesa che ha preceduto il dibattito (un’ora circa di ritardo), c’era quello del precedente sindaco Roberto Perrotta, dei consiglieri comunali Maria Antonietta Maiorano e Francesco Sorace, oltre alle espressioni di tanti amministratori ed ex sindaci di comuni cosentini. Tutti, insieme al pubblico poi rimasto in sala, per sentire le ragioni di una scelta referendaria “spiegata” dal viceministro della Giustizia, Cosimo Maria Ferri. L’arrivo del sottosegretario è coinciso con quello del presidente facente funzioni della Provincia, nonché capogruppo di minoranza nel consiglio comunale paolano, Graziano Di Natale, e del segretario regionale dei democratici, nonché onorevole della Camera dei Deputati, Ernesto Magorno. Proprio quest’ultimo, all’atto di prendere la parola, ha “ricordato” lo spiacevole episodio avvenuto quest’estate nel corso di un dibattito in Piazza del Popolo, quando l’ex sindaco di Diamante fu oggetto di una dura contestazione da parte di esponenti del comitato popolare “Michela Bonavita”. «In verità ero un po’ preoccupato di ritornare a Paola – ha detto Ernesto Magorno – perché  se uno si dovesse alzare per contestare il tavolo della presidenza, magari domani il Corriere della Sera, in prima pagina, riporta che c’è stata una contestazione in quel di Paola. Ma per fortuna parliamo di referendum». Proprio in merito alla scelta referendaria, la “moderazione” di Alessandro Pagliaro ha fatto si che tutti gli interventi siano confluiti agevolmente – senza alcun contraddittorio – nell’invito a disporsi favorevolmente alla modifica della Costituzione. Di questo ha parlato molto diffusamente proprio il viceministro Ferri, il quale ha spiegato che «per chi vuole far ripartire il Paese, dargli velocità, aiutare il meridione, questa riforma interviene su tanti temi e ridisegna il rapporto tra Regione e Stato a vantaggio quindi di una politica nazionale su tanti temi, penso al turismo, al commercio per l’estero, alla sanità, ai trasporti locali e nazionali. Quindi per garantire a tutti i cittadini italiani gli stessi servizi». Più “istituzionale” la performance di Graziano Di Natale che, nel presentare il viceministro e il “suo” segretario regionale, ha spiegato le ragioni di una presenza volta soltanto a rappresentare un saluto di apertura alla discussione. Nei suoi confronti, alla luce di quanto accaduto in seno alla Provincia di Cosenza – ente per la cui “presidenza”, Di Natale ha dovuto fare a “braccio di ferro” con Occhiuto (il sindaco bruzio) – Magorno ha tributato una parte “pregnante” del suo intervento, stigmatizzando il “ripristino della legalità” in seno al palazzo di Piazza XV Marzo.

Per tutte le curiosità del caso e per sentire dalla viva voce dei protagonisti le opinioni in merito, si rimanda al videoreport che segue.

Buona Visione

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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