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Quando intervenne nel corso di un consiglio comunale, in merito alla grave crisi idrica che costrinse il sindaco ad emettere un’ordinanza di non potabilità dell’acqua cittadina, l’ing. Maurizio Gimigliano argomentò le scelte effettuate dagli amministratori con perizia. Mostrando affinità alle teorie “giustificazioniste” di Ferrari, il tecnico vergò concetti tra i quali «Nelle acque marine si tollerano batteri fino a 2000. E chi di noi non beve l’acqua di mare?», oppure (rivolgendosi ai banchi): «Voi non dovete capire, dovete governare». E a proposito di “governo”, c’è un atto dirigenziale (il n. 292 del 05.08.2016) con cui, proprio all’ingegnere, sono stati elargiti 5mila euro per le prestazioni di Progettista e Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione per la realizzazione di uno «studio – si legge – per la valutazione del rispetto del D.M.S. 26/marzo/1991 dei serbatoi utilizzati per lo stoccaggio e la distribuzione dell’acqua potabile alla popolazione e della presenza di impianti di trattamento acqua utilizzabili per il mantenimento delle caratteristiche previste dal D.L.gs 31/01 del Comune di Paola”». Un lavoro che forse avrebbe dovuto commissionare e pagare il gestore del servizio idrico integrato, che probabilmente s’è preferito “governare” direttamente dal comune.
