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Con un attivismo compatibile alla media dell’età anagrafica dei membri dell’esecutivo, la giunta guidata da Basilio Ferrari ha arricchito il palmares delle spese riservate alle dispute legali che la vedono impegnata. Per un totale di seimila euro sono stati stabiliti i costi relativi a tre procedimenti da discutere, presumibilmente, presso la corte d’appello di Catanzaro. Trattandosi di tre ricorsi, le cifre da incasellare nel capitolo denominato “Spese per liti” , sono state organizzate secondo uno schema che ha previsto due esborsi da 2mila e cinquecento euro l’uno, con l’aggiunta di ulteriori mille per il secondo. Nello specifico si tratta di tre deliberazioni esecutive, elencate secondo un cronologico in ordine crescente che va dall’atto n.123 al n.125, in cui l’amministrazione ha inteso opporre resistenze ai ricorsi di chi ha inteso richiedere l’annullamento, previa sospensiva, della nota n. 12639/2016 emanata dall’Ufficio Tecnico – Lavori Pubblici, di chi invece ha voluto dar seguito ad una vertenza conclusasi in primo grado con un accoglimento “parziale” della propria domanda, e di chi infine ha ritenuto di dover chiedere l’annullamento, previa sospensiva, dell’ordinanza sindacale n.24 dell’8.8.2016.
Tre procedimenti per i quali la giunta ha votato all’unanimità (con la sola assenza dell’assessore Francesco Sbano per tutti e tre gli atti, mentre Paolo Siciliano non ha presenziato al suffragio del documento n.124, relativo all’annullamento della nota emanata dall’ufficio tecnico), che nel caso particolare dell’ultima (la n.125) riguarda «l’immediato risanamento di un tronco fognario di proprietà privata dei proprietari di Via Caulonia», una strada parallela alla trafficatissima Via Sant’Agata sulla quale – nell’estate appena trascorsa – sono stati registrati lavori e disagi rimasti ben impressi nella mente di residenti e villeggianti.
