Con una disamina volta a proporre una visione credibile della politica paolana, il raggruppamento consolidatosi sulla base del “Progetto Democratico” (di Piero Lamberti, Pino Falbo ed Emilio Pastore) è intervenuto per enfatizzare l’adesione ufficiale dei movimenti “Paola che Vorrei” (Sarpa e Molinaro) e “Democrazia in Comune” (Giuseppe Maddalena). «In questi ultimi anni – secondo i “progettisti” – le classi dirigenti, pur partendo da una idea di città che ha visto realizzare molte ed innovative scelte, non hanno saputo immaginare, anche in modo coraggioso e innovativo, un futuro degno della Città. Ciò, a nostro giudizio, ha determinando una graduale, quanto inesorabile, perdita di funzione e ruolo della città facendole perdere la centralità sul tirreno cosentino. Sarebbe errata ed inutile una disputa, tutta improntata sulle persone e sui limiti di qualche esperienza. È invece opportuno guardare avanti con la consapevolezza di poter e voler essere protagonisti nella necessaria rinascita della città. Il futuro della nostra comunità non può, come vorrebbero alcuni, essere “delegato” allo spontaneismo e al qualunquismo o, peggio ancora, a forze portatrici di interessi particolari e non collettivi. Serve quindi , per il bene della città, un protagonismo di tutti i soggetti attivi liberi che, ognuno con le proprie competenze e peculiarità, dovranno contribuire alla costruzione di una nuova stagione programmatica al fine di ridisegnare la città».
Con questo “Progetto” una parte di centrosinistra pare ormai avviato.
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