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Paola – il “vice” Sbano smentisce il segretario su stipendi e patto di stabilità

«Potranno capitare dei ritardi ma dire che non si pagheranno lo stipendio per 17 mesi sono certo che è una notizia falsa». Con queste parole il vicesindaco Francesco Sbano ha commentato le novità che riguardano i dipendenti del comune di Paola. Smentendo il segretario Nicola Falcone, il giovane esponente della “Grande Paola” ormai affine a Basilio Ferrari, s’è avventurato nella spiegazione di concetti contabili funzionali a “demolire” l’entità dell’annuncio pronunciato dal garante amministrativo dell’ente. Nel tentativo di sminuire quanto dichiarato apertamente da Falcone, Sbano ha riproposto una litania che i paolani conoscono bene, ovvero che «in un comune con 28 milioni di euro di debiti e 54 mutui fino al 2040 con una rata di 800.000 € l’anno, l’anomalia è che siamo riusciti a pagare tutti gli stipendi sia dei dipendenti che delle cooperative sempre, ogni mese». Dalle dichiarazioni del sostituto eventuale del primo cittadino, si evince quindi che i debiti comunali sarebbero addirittura di dieci milioni in più di quelli “certificati” dalla commissione liquidatrice insediatasi per quantificare il dissesto, un dato che Sbano – membro esecutivo con deleghe importanti – avrà sicuramente attinto da qualche fonte accreditata, perché altrimenti non avrebbero fondamento. Ma non finisce qui, perché sempre il vice di Ferrari, nel tentativo di fornire una versione plausibile alla constatazione – fornita sempre dal segretario Falcone – relativa allo sfondamento del patto di stabilità 2012 (quando un’alba gaudente sembra essere brillata sull’esecutivo in carica), ha detto «sicuramente non lo abbiamo sfondato noi che siamo entrati a luglio 2012 quando già si erano spesi con i dodicesimi tutto il bilancio […] appena entrati ci siamo tagliati le indennità del 30% proprio perché avevano sforato il patto di stabilità. Le indennità che loro si sono prese piene (il riferimento è all’amministrazione Perrotta, ndr) ancora non le hanno restituite se le restituissero sarebbe più facile pagare gli stipendi». Come a dire che se nel 2016 è esplosa la grana, la colpa è di un detonatore che in quattro anni non si è riusciti a disinnescare e che, a seconda dei casi, è stato utile ad attingere fondi (si pensi ai soldi per fiumi e tribunale) e a promulgare alibi davvero “fantasiosi”.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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