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L’argomento era balzato agli onori della cronaca poco più di un anno fa, quando una vicenda contorta aveva compresso insieme le decisioni di una dirigente scolastica, quelle di un sindaco e le velleità di un certo personale tutt’oggi in predicato di stabilizzazione presso gli uffici di Via Baracche.
La zona in questione è nota per la coesistenza di due importanti servizi per la collettività, datosi che lo stesso edificio è utilizzato dall’Utc e da una scuola.
Ripercorrendo i fatti, bisogna partire da una circolare diramata dalla dirigenza che sovrintende alla sicurezza degli alunni. Secondo quanto stabilito, l’area interna al perimetro della scuola (delimitata da un cancello), sarebbe dovuta rimanere sgombra di veicoli parcheggiati.
La presenza di macchine, a parere di un tecnico, costituiva un’eventualità ad “alto rischio investimento” per i bambini. Motivo per il quale nella circolare (del 12 marzo 2015) era stato stabilito che il cancello esterno dovesse rimanere chiuso con tanto di catena e di lucchetto.
Ma il sindaco Ferrari, forse spronato dalla preoccupazione per le vetture di quei dipendenti che si muovono su berline lussuose o sportive scappottabili (esposte ai rischi di un angusto parcheggino) il 20 marzo di quello stesso anno ordinò (con missiva protocollata) «l’eliminazione immediata del lucchetto di chiusura del cancello», decisione poi rientrata grazie ad un accordo che prevedeva l’inibizione all’area durante l’orario delle attività didattiche, a patto che una copia delle chiavi fosse consegnata ai vigili e all’Utc.
Ma, a guardare la foto scattata solo cinque giorni fa (mercoledì 16.11.2016), pare proprio che qualcuno non sia avvezzo a rispettare i patti, perché una bella Bmw di colore grigio metallizzato è comparsa – solitaria – nel cortile della scuola.
Forse a Paola c’è chi può e chi non può, e certe macchine – a quanto pare – valgono più dei bambini.
