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Paola – La “rivoluzione urbana” di Ferrari per adesso è solo “rivoltante”

Qualche mese fa, all’atto di asfaltare qualche bretella principale degli assi viari cittadini, il sindaco Basilio Ferrari ebbe a rimarcare la sua opera con lo slogan “faccio la rivoluzione urbana”.

Ebbene, a distanza di qualche mese da quella sortita (rimasta impressa perché quasi contemporanea ai complimenti fatti agli operai del settore tecnico manutentivo, definiti laboriosi «come le formichine»), di “rivoltante” è rimasto soltanto lo stato delle strade su cui la mano del primo cittadino non s’è allungata, vale a dire quelle meno visibili. Vere e proprie mulattiere se si considera come si presenta – ad esempio – Via Hipponion, a due passi da Sant’Agata ed unica via d’accesso per chi volesse scendere da Rione Croce evitando Viale Charitas. Per tutti coloro che si trovassero a compiere quel percorso, obbligato addirittura da un senso unico, gli scuotimenti dello chassis della macchina sono assicurati dalla presenza di un fondo catramato che definire “groviera” è un complimento. Con buona pace di sospensioni e ammortizzatori, felicità di meccanici e carrozzieri d’ogni dove.

Restando sempre nei pressi del rione che fa da contraltare alla parte centrale della Piazzetta, proprio laddove c’è l’infrastruttura che consente al traffico di defluire comodamente verso una rotonda che è stata recentemente oggetto di una sarcastica polemica sui social network – perché, a detta dei critici, sarebbe stata pagata “troppo” da Roberto Perrotta – lo stato dell’asfalto che copre una costruzione cementizia sottostante, costellata da tombini sparsi come i coriandoli a carnevale, è talmente precario da aver favorito l’instaurarsi di uno scalino che – per chiunque si trovasse a scendere verso S. Agata – costituisce un pericolo non di poco conto per la propria stessa incolumità. Basterebbe una velocità un po’ più sostenuta rispetto al consentito e la mancanza di cinture di sicurezza (atteggiamenti comunque contrari al codice della strada) per ritrovarsi coi denti conficcati nel cruscotto o sullo sterzo. Una vera porcheria.

Rimanendo lungo il tragitto possibile all’atto di imboccare il famigerato rondò, girando a sinistra si raggiunge la stazione, da cui si può svoltare per fare un giro panoramico della Marina. Anche quella zona, a parte la lingua posata per meglio figurare nel tratto attraversato dalla processione di maggio, tutto il circondario lascia molto a desiderare. Laddove spargimenti di acqua potabile hanno condizionato i mesi scorsi, tralasciando l’acciottolato funzionale al decoro urbano di largo Francesco Mantuano, tutti i capillari che raggiungono le case dei residenti sono talmente malmessi da suscitare finanche paura (su tutte la voragine apertasi lungo Via S. Leonardo),  perché sprofondano ogni giorno di più.

Senza dimenticare la segnaletica orizzontale che, in strade come ad esempio Via Nazionale (trafficate per via delle tante attività commerciali presenti nel troncone centrale che dal bivio per il Santuario scende fino all’innesto per il centro storico) si presentano con strisce pedonali praticamente cancellate.

Per il momento l’amministrazione pare concentrata prioritariamente sul Lungomare (il cui appalto per l’affidamento dei lavori, a breve, dovrebbe essere accordato al vincitore della gara).

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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