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L’ordinanza emanata dal sindaco Ferrari nel giorno dei morti (2 novembre), dopo quasi venti giorni è divenuta – finalmente – revocabile.
Con la recente pubblicazione di un contrordine, è quindi da considerarsi superata l’emergenza relativa alla non potabilità dell’acqua per le utenze allacciate alla rete idrica che serve la parte meridionale della città, una vasta area per la quale una vivace e scoppiettante polemica è sorta (nuovamente) tra il primo cittadino paolano e la società che si occupa delle risorse idriche calabresi.
Basilio Ferrari, nel suo dispositivo di divieto, aveva infatti enfatizzato l’occorrenza secondo la quale «A causa di disfunzioni sulla rete idrica regionale gestita dalla Sorical», l’acqua di una discreta quantità di zone a sud di Paola era da considerarsi “non potabile”, evenienza che la società – in una successiva comunicazione – aveva ridimensionato definendola – pressappoco – come una reazione esagerata alla positività microbiologica rinvenuta dal laboratorio cui si è rivolta nella circostanza la Lao Pools (analisi citate dal sindaco nel suo dispositivo di inizio novembre, delle quali – però – ancora oggi non sono stati comunicati i valori).
Con l’ordinanza numero 36, promulgata dal sindaco pochi giorni fa, è stata quindi accertata «la potabilità delle acque di rete idrica a servizio delle utenze delle zone comunali», ed è pertanto stato revocato il divieto di berla o di attingerne per scopi alimentari nelle aree di via Petraro, via Tenimento, zona Petrulla ed infine zona Pantani.
