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Paola – Bimba racconta violenze su palco, il Garante per l’infanzia interviene

La recentissima celebrazione della giornata contro la violenza sulle donne, condotta a Paola secondo un programma che – il 25 novembre scorso – è stato sviluppato sul palco del cinema teatro Odeon, è entrata nella sfera d’attenzione del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale.

Considerando che l’appuntamento, «fortemente voluto» dalla presidente del consiglio comunale, Emira Ciodaro (anche membro della commissione pari opportunità regionale), ha riservato un discutibile colpo di scena consistito nella testimonianza pubblica di una ragazzina, per il supervisore dei diritti dei minori sono sorti gli estremi funzionali ad un suo intervento.

«Non doveva accadere – ha tuonato Marziale – e non accetto che ci si giustifichi adesso dietro il paravento di un “effetto sorpresa”, perché buonsenso e dovere deontologico vogliono che davanti ad una simile situazione la bambina venga immediatamente posta in condizioni di riparo da possibili ritorsioni e strumentalizzazioni di sorta».

Ripercorrendo l’andamento dei fatti, riportati anche sulla pagina domenicale di questa testata, la storia cui fa riferimento il garante parte dall’invito a salire sul palco, proposto dall’attrice Anna Falchi (testimonial dell’appuntamento paolano) ai ragazzi presenti in platea, ed accolto in prima istanza da una tredicenne che – salita alla ribalta e munita di microfono – ha iniziato a ripercorrere un evento traumatico del suo vissuto familiare. Nonostante fosse palese il clima di intimità domestica lamentato nel racconto, nessuno è intervenuto per fermare la bambina e porla in una condizione di riparo rispetto all’opinione di coloro che sedevano tra il pubblico, spettatori tra i quali – oltre al sindaco Basilio Ferrari, alla già menzionata Emira Ciodaro e agli alunni – figuravano anche accompagnatori delle scolaresche convenute, giornalisti e videoreporter.

Sul palco, malgrado la presenza di una moderatrice (la giornalista Isabella Roccamo), benché ci fosse anche un’esperta di disagio giovanile, Deborah Granata (responsabile dei centri giovanili Calabria di Exodus di Don Antonio Mazzi), la conduzione della situazione è stata tale che solo l’intervento di Pino De Rose – coordinatore dell’incontro con l’agenzia Publiepa – ha fatto si che nessun altra testimonianza venisse messa in scena in egual modo (anche se i presupposti per una serie di altre confessioni c’erano tutti, con molti altri ragazzi ad attendere il proprio turno dietro le quinte ed un’altra bambina già pronta a parlare sul palco, fermatasi solo per via di un pianto di commozione subentrato all’atto di prendere il microfono tra le mani).

«Ho provveduto a redigere una denuncia destinata alla magistratura ed agli ordini professionali di appartenenza di alcune delle persone coinvolte in questa vicenda – ha proseguito il Garante regionale – che ancora una volta testimonia come e quanto ci sia da lavorare per la piena affermazione dei diritti dei minori, in un Paese produttore di quintali di carte normative perfettamente inutili se alla fine non ci si preoccupa di rispettarle nella più totale impunità. Nel trattare la violenza sulle donne – conclude Marziale – non ci si è resi conto che proprio in quel momento, con quelle modalità, veniva ad essere violentato il diritto di una bambina ad essere protetta dalla comunità adulta».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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