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Con la firma apposta all’atto dirigenziale, l’ingegner Fabio Pavone ha determinato le spettanze in favore del collega Maurizio Gimigliano, il super consulente che intervenne in consiglio comunale allorquando Paola si trovò ad affrontare la gravissima emergenza idrica sul finire del 2015, autore di concetti tra i quali – quello rimasto maggiormente impresso – è stato: «Nelle acque marine si tollerano batteri fino a 2000. E chi di noi non beve l’acqua di mare?».
Ovviamente la liquidazione deliberata da Pavone non riguarda il soccorso ricevuto a quel tempo, bensì rappresenta il pagamento per la «Verifica del rischio (potenziali pericoli igienico-sanitari) e dei sistemi di potabilizzazione presenti all’interno dei serbatoi comunali».
Scorrendo il documento firmato da colui che oggigiorno risulta tra i meglio piazzati per un’assunzione a tempo indeterminato in comune (sebbene permangano dei dubbi sugli strumenti adoperati per stabilire la distanza tra il comune di Paola e i restanti enti presi in considerazione, e nonostante il processo penale che lo vede imputato in tribunale), all’ingegnere Maurizio Gimigliano verrà corrisposta la «somma complessiva di euro 6.344,00 così suddiviso: Compenso euro 5.000,00, oltre cassa al 4% (pari ad euro 200,00) ed Iva al 22% ( pari ad euro 1.144,00) […]giusta fattura allegata agli atti del competente Ufficio».
L’ingegner Fabio Pavone ha inoltre specificato che «la complessiva somma di euro 6.344,00 viene imputata sul capitolo n°1717 del bilancio 2016, giusto impegno assunto con determinazione n° 292 del 05/08/2016 impegno n°868».
Dopo questa “giusta” spesa, si spera che Paola non debba più fare i conti con ordinanze di non potabilità dell’acqua, qualunque zona della città – nord, centro o sud (periferie comprese) – si tratti.
