figli di papà

Paola – Anziani truffati, malattie veneree in crescita: De Matteis è pessimista

Se a Napoli si spara per strada, a Paola si ruba negli appartamenti.

Stranamente ancora una volta un sindaco, De Magistris, attacca uno scrittore, Saviano, che ha il coraggio di dire la verità, ossia che ancora per strada  si colpiscono persone innocenti, che la piccola criminalità è diventata molto pericolosa, che la camorra  detta legge.

Nella nostra cittadina è indubbio che da tempo assistiamo ad una involuzione per quanto attiene l’ordine pubblico. A mio parere quando è palese che circolare per le nostre strade diventa pericoloso, in quanto il disordine la prepotenza, sfacciata,  di alcuni personaggi che si arrogano il diritto di bloccare il traffico lasciando la propria auto in punti nevralgici, quando la sola rimostranza di qualche cittadino contro l’abuso è fonte di aggressione, significa che il vivere civile sta prendendo una brutta piega.

Ancora di più ascoltare dalla voce e vedere il volto tumefatto, di un operatore della ristorazione, aggredito e derubato in casa, ti fa mettere da parte ogni sicurezza. Anche da noi sono in aumento i raggiri portati a danno di anziani. Ecco un esempio accaduto settimane fa.

Una  anziana che vive da sola, con i figli che risiedono in altre regioni, viene citofonata da un soggetto il quale si presenta come avvocato, informandola che il proprio figlio è stato arrestato. Purtroppo facendo perno sulla emotività, la donna ha immediatamente aperto, ad una persona ben vestita e curata, alla quale ha consegnato dei soldi, che sarebbero serviti  per la difesa del proprio figlio.

Fortunatamente l’anziana non aveva grosse somme,  ma  cinquecento euro hanno preso il volo.

Numerosi invece risultano, anche da noi, persone che si presentano per conto di società elettriche, che riescono  ad estorcere piccole somme. Il fenomeno della immigrazione  sembra stia innescando altri focolai delinquenziali. È di alcune  settimane fa l’arresto di alcuni giovani immigrati  dediti allo spaccio di droga, mentre le giovani ragazze di colore si avviano inesorabilmente alla prostituzione.

Certo se si parcheggiano abbandonando a se stessi migliaia di giovani  africani, inevitabilmente sono disposti a mettere a disposizione il proprio corpo anche per cinque euro, questo sino a quando non entrano nel giro della grande fabbrica malavitosa che gestisce il settore, in modo capillare  e professionale.

Ed ecco di nuovo in circolo molteplici patologie, non solo veneree, quali la blenorragia, prima  quasi scomparsa, i condilomi  in rapida crescita, mentre galoppa l’epatite, presente in molti immigrati non solo africani, ma anche dell’est  Europa. Che dire dell’HIV, in molte regioni africane è endemico, quindi inevitabilmente in transito anche da noi.

Ora da noi ci si avvia verso una campagna elettorale fatta di accuse reciproche, non si leggono programmi credibili  su come cercare di risanare un bilancio più che disastrato.

Alcune volte mi chiedo, se esistano degli organi di vigilanza, anche a Paola, che intervengano per chiedere conto dello scempio che viene fatto in modo indiscriminato. Quello che sta succedendo al lungomare è assurdo, spreco di denaro, taglio di alberi, rompere strade  e marciapiedi appena rifatti.

Come ho scritto giorni fa sono pessimista, ma spero che i paolani alzino la  testa guardino la triste realtà, di personaggi e famiglie, che nonostante siano soggette a  fatti  e vicende, che porterebbero altri a mettersi da parte, con facce da. . . . . . . . si arrogano il diritto di voler portare definitivamente allo sfascio questa sfortunata cittadina.

Giovanastri  che grazie a complicità politica la fanno franca, la dove altri vengono regolarmente puniti.

Mentre ancora più grave quei partiti  che in cambio di un loro servile pacchetto di voti, daranno accoglienza a quelli che oggi sono loro avversari.

Sveglia ragazzi, il posto non ve lo darà nessuno, sono ormai decenni di promesse, prima i padri  ed ora  i figli. Io ho paura di  una amministrazione  dove non si ritrova un operaio, un ferroviere, un artigiano, dove si vive in un mondo parallelo fatto di Facebook,  di “mi piace” e panzane varie.

Personalmente mi reputo fortunato non ho mai dovuto chiedere lavoro, ne per me, ne per i miei figli, certo avere il proprio figlio lontano centinaia di chilometri, in giorni quali Natale e saperlo solo per motivi lavorativi, non mi fa felice. Cosi come mia figlia che ha fatto  una scelta di chiusura al suo essere presente nella società, nella propria famiglia, non mi fa felice,  e non lo condivido. Ancora di più il proprio fratello da decenni in Australia, giovane  emigrato inizio anni  settanta.

Bene tutto ciò mi da la possibilità di scrivere ciò che penso senza dovermi porre il problema  di  ricatti  o di riconoscenza, e quindi io mi schiero con Saviano contro questi politici, che sfruttando la loro posizione di magistrati, acquistando facile notorietà con processi mediatici, che spesso si rivelano totalmente sbagliati, salvo distruggere quelle persone che per errore si sono trovate invischiate in certe vicende, ed oggi attaccano a testa  bassa chi osa dir loro che forse la camorra è sempre presente.

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