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Si è svolto l’altro ieri, all’interno del Palazzo di Giustizia, un incontro sul tema “responsabilità civile e penale nelle condotte di bullismo e cyberbullismo”.
L’evento, organizzato dalla sede paolana di CamMiNo (camera nazionale avvocati per la famiglia e i minorenni), è stato utile ad affrontare la delicata quanto calda tematica, considerando l’aspetto psicologico e quello giuridico.
Sono intervenuti la psicologa Floriana Posca, dell’associazione CreATTIVAmente – la quale ha stigmatizzato l’aspetto legato alla devianza e gli eventuali comportamenti da tenere di fronte al fenomeno – e due avvocati, il penalista Emilio Perfetti e il presidente della sede paolana di CamMiNo, Massimo Florita.
Dalle esposizioni dei due giuristi è emerso che la giurisdizione sul tema bullismo, in Italia, è indietro rispetto al passo della psicologia.
La legge infatti non prevede pena per chi esercita questo tipo di violenza riconosciuta esclusivamente nell’ambito minorile.
Stesso dicasi per il cyberbullismo, pratica per la quale si prevede la possibilità, per chi abbia cagionato danno a minori, di intraprendere percorsi educativi piuttosto che indirizzare gli sforzi verso procedure repressive.
Nonostante gli sforzi a tesi a produrre una normativa, a tutt’oggi non esiste una legge sul bullismo e il cyberbullismo.
