francesco sbano

Paola – Qualche “cazzaro” gioca sporco sul web, con profili fasulli e pagine fuorvianti

Sarà forse perché da tempo la stagnazione del consenso attorno alle proprie imprese è tale d’aver suggerito uno spirito da “ultima spiaggia”, da “tutto per tutto”, ma sta di fatto che sul social network che più d’ogni altro racconta l’attualità vissuta in città, sono spuntate pagine e profili farlocchi con il chiaro intento di seminare zizzania nei rapporti tra le persone.

Come già è stato documentato in un passato recente, il Marsili Notizie non è rimasto immune dai tentativi usurpanti messi a segno da uno o più soggetti che, approfittando del discreto seguito registrato dalla testata, hanno provveduto a clonarne il nome in almeno due distinti profili Facebook, cui ne andrebbe sommato un terzo, altamente diffamatorio, focalizzato individualmente sul sottoscritto. Siccome questo tentativo di intorbidare le acque e di confondere l’utenza del web collegata al social network, è arrivato a comparire in altre pagine (che stanno creando non pochi grattacapi ad ignari cittadini messi, loro malgrado, nel calderone delle malelingue della rete) e siccome su uno spazio intitolato “Conosciamo meglio i nostri candidati” (clicca e guarda), sono state pubblicate immagini ritraenti la presidente del consiglio Emira Ciodaro e il leader del suo partito, Sergio Stancato, con un collage che reca impresso il nome il logo di questa Testata, è necessario puntualizzare che il Marsili Notizie – Testata giornalistica registrata con tanto di titolarità fiscale – non ha nulla a che vedere con quanto è stato pubblicato.

Si specifica inoltre che il furto di identità è un reato perseguibile per legge e che il danno di immagine è tutelato da rigidi ordinamenti.

Coloro che continuano a dilettarsi in questa iniziativa sono pertanto diffidati dal proseguirla e, per quanto concerne l’enorme mole di profili gestiti, se ne consiglia vivamente la dismissione perché, per quanto strategicamente suggeriti da qualche esperto levantino della comunicazione, sono tutti identificabili mediante procedura attivabile con denuncia alla polizia postale.

Entrare nella vita privata delle persone (anche di quelle che potrebbero anelare alla rappresentanza pubblica) per quanto sia agevole grazie ai contenuti messi a disposizione dell’utenza di un social network, è un atto più miserabile del bullismo telematico, un’opera frutto di qualche mente distorta o ottenebrata dalle mostruosità che reca nel grembo della propria, polverosa, coscienza.

Roba da gente disperata giunta ormai alla canna del gas, persone che non hanno neanche il coraggio di metterci la faccia perché tanto, sbirciandole a fondo nei loro connotati fasulli e fuori dalla realtà, appare chiaro che ce l’hanno rimessa da molto tempo.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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