roberto perrotta

Paola – «Ci conosciamo tutti e tutti sappiamo come i soliti noti si sono arricchiti»

La Coalizione di Salute Pubblica, in risposta all’innalzamento della temperatura elettorale determinata dallo schieramento delle coalizioni in corsa per la fascia tricolore, ha iniziato a marcare il territorio con l’intenzione di rendere distinguibili confini politici che, sebbene siano già apparsi all’atto dello svelamento del proprio candidato a sindaco, forse necessitano di ulteriori distinguo per non perdersi nelle sfumature insite in un centrosinistra biforcato su due potenziali primi cittadini e, comunque, determinato alla contesa col centrodestra.

Inaugurando un assetto vocato alla controffensiva immediata rispetto a coloro che della loquacità hanno fatto il grimaldello sul quale puntare il proprio rilancio, i supporters del ritorno in campo di Roberto Perrotta hanno manifestato apertamente il disappunto per la deriva poco ortodossa assunta dalla campagna elettorale.

«Da qualche tempo – si legge in una nota – presumibilmente agevolate dal nostro educato e opportuno silenzio, si registrano prese di posizione pubbliche a dir poco scomposte, rappresentate da gravi e diffamatorie accuse legate alla pregressa gestione del Comune di Paola ad opera dell’amministrazione Perrotta. Accuse che, peraltro, provengono da soggetti noti, fortunatamente, non solo alla pubblica opinione locale per le proprie gesta, ma anche a livello regionale e nazionale. Per ragioni di stile non abbiamo mai voluto raccogliere questo guanto si sfida, ma nella vita ci sono momenti in cui, la persona onesta, dal passato limpido, anche la più pacifica, si vede costretta a dover ristabilire la verità dei fatti, soprattutto se le accuse provengono da famigerati masnadieri che vanno e vengono nelle aule dei tribunali, e non certo per lavoro. Dunque, chiariamo subito alcuni concetti: non siamo mai stati in carcere, finendo sui Tg Nazionali (noi no); non siamo mai stati assolti per prescrizione (noi no); non abbiamo ucciso alcuno né abbiamo usurpato titoli, fingendo di avere una professionalità non posseduta al solo fine di lucrare sulla povera gente, danneggiandola in modo irreversibile. Ѐ opportuno evidenziare, poi, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, che tra di noi non ci sono condannati per truffa né per associazione a delinquere. Non ci sono indagati né imputati. Da noi no. Abbiamo la fedina penale limpida e cristallina. Noi sì. È chiaro ora il concetto? O dobbiamo circostanziare i fatti con gli atti pubblici delle Procure e dei Tribunali, al fine di rispolverare la memoria di chi continua ad alimentare il venticello della calunnia? Un invito, dunque, lo rivolgiamo a quanti, interpretando ancora, probabilmente, il nostro silenzio educato come fessaggine, continuano a consumare diffamazioni e calunnie su supposizioni errate e prive di riscontri, quando a loro carico ci sono atti e fatti documentalmente veri che fanno arrossire. A Paola, insomma, ci conosciamo tutti – concludono i perrottiani – e tutti sappiamo attraverso quali pratiche i soliti noti si sono arricchiti».

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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